ACCIAIO E FERRO, MERCATO FIACCO, SORPRESE IN VISTA PER L’INOX?
Dal nostro Report Acciaio e Ferro di martedì 13 settembre
“(…) Nuovi dati cinesi, appena pubblicati, indicano chiaramente che la congiuntura migliora e scongiurano le ipotesi negative, di recente riformulate, a proposito di una più pesante ricaduta dell’economia.
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Tra lunedì 19 e fine mese ci sono in calendario le statistiche relative ai prezzi immobiliari e all’andamento delle attività manifatturiere, che completeranno il quadro che fa da sfondo all’attuale mercato.
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Più che lecito pensare, a questo punto, che i traders preferiscano attendere ancora qualche giorno, prima di tornare sul mercato.
Il momento della verità, per acciaio e ferro, è vicino…
Tenuto conto di quanto affermato sopra, a proposito dei dati congiunturali cinesi, unito al fatto che stiamo entrando nel periodo più propizio dell’anno per il settore immobiliare-edilizia e che la prima settimana di ottobre vedrà la chiusura di tutte le attività per la festa nazionale dell’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare, viene da pensare che i compratori tenderanno ad utilizzare la finestra temporale tra il 19 e il 30 settembre, per ricostituire le scorte.
In altre parole, gli acquisti potrebbero concentrarsi proprio in questo periodo e, qualora vengano fatti simultaneamente da un rilevante numero di operatori, mossi da identiche finalità, i prezzi ne subirebbero conseguenze scontate.
A far sorgere qualche dubbio sull’ipotesi sopra formulata potrebbero essere, tuttavia, fattori legati a particolari sviluppi economico-finanziari in altri Paesi, più che in merito alla congiuntura cinese, che sta continuando a mostrare un’evoluzione solida e rassicurante.
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Il mercato italiano fatica a riprendere l’attività, dopo la pausa estiva
Transazioni scarsissime e trattative ridotte.
Si è parlato spesso di possibili aumenti di prezzo, alla ripresa del lavoro, ma la realtà è che, nelle poche transazioni effettive che ci sono, è sempre il compratore ad avere la meglio, riuscendo ad ottenere sconti sui listini, anche per quantitativi ridotti, con la minaccia di rifornirsi altrove.
Sul mercato italiano sembrerebbe iniziata una guerra dei prezzi al ribasso, pur di vendere, anche se nell’interazione degli operatori sul mercato e nelle trattative si è parlato, a volte, di possibili aumenti”. SEGUE…
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