ACCIAIO CINESE IN FORTE RIALZO, MERCATO ITALIANO DISORIENTATO

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ACCIAIO CINESE IN FORTE RIALZO, MERCATO ITALIANO DISORIENTATO

“I prezzi dell’acciaio cinese riprendono a salire con vigore, nonostante il difficile scenario economico internazionale e le tante incertezze che caratterizzano la situazione della siderurgia mondiale. La produzione siderurgica cinese, inoltre, continua con ritmi e volumi record.

In relazione al rialzo degli ultimi giorni, tuttavia, c’è un catalizzatore particolare: le Autorità della città di Tangshan (nella provincia di Hebei, dove si produce oltre il 20% dell’acciaio cinese) hanno previsto limiti alla produzione tra il 14 e il 21 giugno, per limitare le emissioni inquinanti a tutela dell’ambiente, in occasione di alcune importanti manifestazioni nella città, tra cui una importante esposizione floreale ed orticola.

Questi fatti, previsti da tempo e dei quali avevamo già dato conto nei mesi scorsi nei nostri report, hanno portato ad un’accelerazione della domanda di prodotti siderurgici e ad un ampliamento delle scorte da parte di tanti utilizzatori, con le inevitabili conseguenze che abbiamo visto sulle quotazioni di mercato. 

TONDO

Bisogna ricordare anche, necessariamente, che la corsa all’acquisto di acciaio, nei primi mesi dell’anno, aveva ed ha ancora, almeno in parte, ragioni fondamentali piuttosto solide, legate alla forte ascesa dei prezzi immobiliari nelle maggiori città cinesi (ormai da 12 mesi), agli investimenti pubblici in infrastrutture e, in ultima istanza, al forte piano di stimoli fiscali e finanziari varato da Pechino.

Su questa ragione fondamentale, legata al consumo reale di acciaio in Cina,  se ne è inserita un’altra, di carattere finanziario, che ha dominato la scena fino a fine aprile: una straordinaria corrente speculativa (fatta non solo da speculatori professionali, ma anche da una moltitudine di piccoli traders) ha preso di mira i futures su Rebar (tondo) e HRC quotati a Shanghai, così come il ferro quotato al mercato finanziario di Dalian, con risultati eccezionali in un breve lasso di tempo.

La qual cosa aveva creato una forte preoccupazione del Governo che adottò diverse misure di freno alla speculazione di borsa, che portarono alla successiva caduta dei prezzi vista in maggio e che non fu causata, come dissero i media, dai deboli dati economici della Cina e di altri Paesi ma, a nostro avviso, quasi esclusivamente, da precise iniziative dell’Amministrazione cinese.

Fuori dalle quotazioni finanziarie, un fatto molto importante e recentissimo si impone all’attenzione: Baosteel riduce i prezzi di listino per le consegne di luglio. Si tratta di un importante indizio di debolezza per il prossimo futuro dei prezzi siderurgici cinesi e internazionali.

(…)”

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