Per gli operatori del mercato siderurgico nazionale si è aperta l’ennesima settimana di tensione dovuta alla comunicazione dei dati PMI (Purchasing Manufacturing Index) cinesi, con letture ai minimi da metà 2012 e negative per l’11° mese consecutivo.
I media hanno dato molta enfasi a questa notizia (traendone ovvie considerazioni) e praticamente quasi nessun rilievo, al contrario, alla migliore lettura dell’indice cinese Steel PMI che, con una lettura di 46,7 segna un sensibile miglioramento rispetto ai 40,6 punti dello scorso dicembre.
“China Federation of Logistics & Purchasing have released figures showing China’s steel PMI rose to a nine-month high in January”… “The index stood at 46.7 points last month, up from 40.6 points in December last year. The sub-indices for product inventory fell further to a 29-month low of 34.4 points, while that for new orders rose to a 18-month high of 49.9 points.”
Molto interessanti, in particolare, i dati sulle scorte di magazzino, quelli sui nuovi ordini e, soprattutto il confronto tra queste due tendenze. Più chiaro, a questo punto, il sensibile rialzo del prezzo del ferro, in questi giorni.
Due fatti, pertanto, emergono con chiarezza: una perdurante fiacchezza della congiuntura cinese e, al tempo stesso, una recente ripresa del settore siderurgico cinese. Le conseguenze che se ne possono trarre, per il mercato internazionale, sono ovvie. La Cina (e la Russia) non potrà assorbire la produzione ed accrescerà la propria capacità di penetrazione sui mercati esteri, anche grazie alla svalutazione dello yuan.
Quelli che seguono sono commenti tratti dal nostro ultimo Report sul mercato dell’Acciaio.
Mercato nazionale dei prodotti siderurgici
I prezzi di mercato restano bassi e i rivenditori che hanno preso impegni nello scorso dicembre si trovano in difficoltà. L’inverno mite non sembra fornire alcun supporto.
Il pessimismo è temperato soltanto dalla notizia dei dazi anti dumping sulle barre (e non sui rotoli?) provenienti dalla Cina, anche se si tratta di misure attese da tempo e delle quali si parla dall’aprile 2015.
Le indicazioni di prezzo più recenti, nelle trattative, sono di 450 euro circa per i laminati mercantili, 400 euro circa per i tubolari saldati delle misure più usate (con il paradosso di un prezzo più elevato per i laminati, rispetto ai tubolari stessi).
La billetta cinese quota 260 euro, la vergella 320 o 290 (cinese). I prezzi della lamiera spianata da coils sono di circa 350 euro, lo stesso vale per le lamiere da treno. Le travi hanno prezzi sotto i 500 euro.
Quotazioni sempre più depresse per il tondo.
In riferimento ai rottami, il lamierino è in ulteriore discesa rispetto alle scorse settimane, intorno ai 150 euro.
Il commercio siderurgico vede una prevalenza di operatori con bassi o bassissimi livelli di scorte di magazzino, ma ancora riluttanti ad intervenire sul mercato.
Si parla sempre di Cina, ovviamente, ma ora anche di Turchia, presente con i propri prodotti nel Sud Italia, ma ancora incapace di raggiungere il Nord, per diverse ragioni, ma soprattutto a causa dei prezzi di mercato troppo bassi.
Gli indicatori più espliciti per il futuro del mercato siderurgico mondiale
Il costo dei noli marittimi internazionali parla un linguaggio molto più chiaro ed esplicito, a proposito del futuro, rispetto ai dati sui più importanti aggregati economici (ad esempio il PIL) che, a causa della loro ampia diffusione e divulgazione tra il pubblico, possono essere oggetto di “abbellimenti” statistici.
Si considerino invece i due numeri che seguono, relativi al China Containerized Freight Index ed al Baltic Dry Index, che regolarmente consideriamo nelle nostre analisi, per individuare il prezzo futuro di diverse materie prime, tra cui il ferro e l’acciaio.
Il primo (…), misura dei noli del trasporto dalla Cina verso il resto del mondo e, come tale, valido barometro della situazione economica cinese (soprattutto per i motivi sopra indicati) accenna a riprendersi dai recenti minimi, ma fino a quando non recupererà almeno quota 1.000 (ora si trova a 780 circa), non lascerà spazio ad interpretazioni positive sul futuro.
Ricordiamo che questo indice fu creato nel 1998 con base 1.000 punti e, nello scorso luglio, per la prima volta nella storia, scese sotto i 1.000 punti.
ll secondo, (…), misura del costo del trasporto marittimo internazionale delle merci non liquide (tra cui in particolare il minerale di ferro) e quindi efficace indicatore del commercio e dell’economia internazionale, ha raggiunto nuovi minimi assoluti e oggi quota circa 310 punti (si osservi che in dicembre 2015 era ancora tra i 600 e i 500 punti).
(…)
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