Metalli industriali e materie prime, scenario sempre più avverso

Dal Report Settimanale inviato ieri ai nostri clienti, pubblichiamo alcuni passaggi.

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Rischi e pericoli gravi si stanno materializzando nello scenario internazionale e le conseguenze potrebbero essere molto pesanti per il futuro di tutti i mercati. In primo luogo preoccupa la situazione tedesca, da un lato e quella più generale dell’Europa, dall’altro. Le ragioni di ordine economico si uniscono a quelle geopolitiche, creando uno scenario di estremo pericolo, per i prossimi anni.

La possibilità di una recessione tedesca, visti i più recenti dati dell’economia e le prospettive di una degenerazione della crisi con la Russia rappresentano, in prospettiva, un pericolo non soltanto economico, (…). Le conseguenze sulle economie meno solide del contesto europeo potrebbero essere deleterie visto che, (…) potrebbe venire a mancare anche la trazione dell’economia tedesca sugli altri partners europei.

Rischio Germania, dunque, in primo piano, evidenziato dalle più recenti letture degli indicatori delle esportazioni, dell’andamento del settore manifatturiero, della produzione industriale. Qui sotto la rappresentazione grafica di due importanti indicatori dello stato di salute e prospettive dell’economia tedesca, gli indici IFO e ZEW.

Proseguiamo con un confronto tra gli indicatori PMI manifatturiero e dei servizi in Stati Uniti ed Eurozona.

Concludiamo questa brevissima disamina con la rappresentazione del PIL in Zona Euro.

Alla luce di quanto sopra occorre verificare con grande attenzione la dinamica dell’economia cinese e in particolare i dati sulla bilancia commerciale che saranno resi noti lunedì 13 ottobre. Qualora sia confermata una tendenza forte per l’export e debole per l’import dovremo considerare la cosa con molta preoccupazione. In sostanza, la tendenza ad una chiusura dell’economia cinese su se stessa, comporterebbe il venir meno di un altro supporto per il futuro, contrariamente alle aspettative che vedevano nel colosso asiatico una provvidenziale fonte di domanda, tale da sostenere gli altri Paesi, in un momento così critico come l’attuale.

Mercati delle materie prime

Alla luce delle indicazioni generali fornite nei nostri precedenti report mensili si può ora pensare ad una conferma dello scenario previsto e, in particolare, del ritorno dei mercati delle materie prime a condizioni di squilibrio tra domanda e offerta, con una netta prevalenza di quest’ultima, in assenza di tagli produttivi di particolare significato che, tuttavia, appaiono ancora poco probabili, vista la riluttanza di molti Paesi produttori a creare situazioni potenzialmente pericolose per le loro economie interne.

Pertanto, dal petrolio al rame ed altri metalli industriali, così come per acciaio e ferro e, più in generale, per tutto il comparto delle materie prime, potrebbe prepararsi una situazione più pesante, tale fa far pensare alla fine, o quantomeno ad una lunga pausa, nello storico ciclo che ha visto tali beni nel ruolo di protagonista dei mercati, durante l’ultimo decennio.

La variabile dollaro e l’andamento dei mercati

L’ultimo decennio ha visto un costante indebolimento del dollaro, correlato inversamente alla tendenza dei mercati finanziari. Tale correlazione potrebbe ora interrompersi o subire una lunga pausa ma, a nostro avviso, non per il mercato delle materie prime e dei preziosi, i cui prezzi potrebbero essere schiacciati, in futuro, da una più significativa ripresa dei corsi del dollaro americano, nei confronti di tutte le altre monete.

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Il ritorno della centralità del dollaro e le conseguenze sui prezzi delle materie prime saranno al centro delle nostre analisi per i prossimi report mensili e per l’Annuale 2015, insieme ad alcuni altri fattori cardine nell’evoluzione futura dei mercati internazionali.

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Metalli industriali a breve termine

Gli operatori stanno a guardare, in osservazione, per cogliere in anticipo segnali di nuove iniziative da poarte dei buyers cinesi, al rientro dopo la lunga festività della Golden Week. Si sperava che la convenienza delle quotazioni correnti potesse smuovere il mercato, ma le incognite ed i rischi sono troppi e, in questo momento, anche l’appetito cinese per i metalli resta da verificare.

Non ci attendiamo novità o sorprese positive, per il momento, ma solo una continuazione della dinamica vista di recente, con mercati azionari in discesa, rafforzamento ulteriore per il dollaro USA, due fattori pesanti anche per il mercato dei metalli di base. Eventuali rimbalzi dei prezzi dovrebbero essere temporanei e saranno colti dai traders, probabilmente, come buona occasione per incrementare la propria esposizione al ribasso.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione”.

Si vedano anche i nostri report annuali/mensili.

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