Monete e metalli: settimana importante, anche senza i cinesi…

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Monete e materie prime, breve aggiornamento delle ore 11:30

Mentre i cinesi festeggiano il nuovo anno lunare nel segno del drago,  lontani dalle borse, i mercati vivranno comunque una settimana delicata per la presenza di eventi di grande importanza forieri di voci e notizie che potrebbero apportare un’inusuale volatilità dei prezzi, pur in un contesto di diminuita liquidità.

Sullo sfondo della crisi europea, con perduranti tensioni circa la ristrutturazione del debito greco ed il nervosismo che ha toccato di nuovo i titoli portoghesi, gli operatori guardano ormai alle possibilità italiane di raccogliere i capitali necessari a breve, in una sequenza di offerte di nuovi titoli di stato, particolarmente consistente nel primo quadrimestre dell’anno. Gli importi in questione sono di grande rilievo in quello che sarà il vero banco di prova della crisi: la situazione italiana.

Dal punto di vista degli eventi di particolare importanza per i prezzi, nella settimana iniziata, bisogna ricordare la riunione (24-25 gennaio) di politica monetaria della Federal Reserve, negli USA e l’inizio dell’annuale forum economico di Davos, mercoledì 25. Massima attenzione agli sviluppi possibili nella politica monetaria USA e su un più ampio insieme di questioni economiche, finanziarie, politiche di ostacolo ad una ripresa dell’economia internazionale.

Per quanto riguarda l’euro, restiamo fedeli alla nostra view ancora ribassista, ma occorre continuare a considerare il rischio di rimbalzi, pur in una tendenza (a nostro avviso) discendente, visto l’eccesso insostenibile per il mercato di posizioni al ribasso sulla nostra moneta. Insomma, come abbiamo più volte notato, anche in passato,  per poter continuare a scendere occorre ristabilire flussi anche sul versante degli acquisti, altrimenti saranno sempre i rimbalzi l’ipotesi più probabile. Rimbalzi, appunto, non cambi di direzione…In tal senso non si può scartare nemmeno l’ipotesi di una revisione dei massimi della scorsa settimana, prima di riprendere la tendenza discendente (quella che parrebbe più naturale) della moneta unica.

Il petrolio, incurante delle rinnovate tensioni in Nigeria (dopo qualche miglioramento di quelle relative all’Iran) , scende, confermando perduranti difficoltà di superamento dell’area di prezzi di 102 – 103 $ (WTI) secondo un’ipotesi già formulata ripetutamente in passato e che si è  rivelata corretta. In teoria la correzione in atto potrebbe spingersi fino a 96.50 circa, per ora.

I metalli di base, pur vivendo una fase di netto risveglio, finiranno per seguire le sorti della propensione al rischio del mercato, anche se è improbabile che iniziative di particolare importanza vengano poste in essere dai traders, prima di un ritorno in massa degli operatori cinesi sulla scena. Alcune situazioni interessanti stanno connotando l’andamento del mercato di rame ed alluminio, in prospettiva futura. Ci fermiamo qui perché materia riservata agli abbonati. Il nostro scenario (riservato ai clienti) considera proiezioni di prezzo a 12 ed in taluni casi 24 mesi.

Ricordiamo a dirigenti ed imprenditori la possibilità di fruire di un periodo bisettimanale di prova gratuita dei nostri servizi previsionali su tutti i metalli non ferrosi, l’acciaio, i cambi, contattando:

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