Alluminio, l'”affare” Rusal scuote il mercato, portando tensioni fortissime

Del nostro Report Alluminio di sabato 14 aprile 2018 condividiamo qui il particolare che segue.

 

“(…) Un rialzo straordinario, il più forte rialzo settimanale da 38 anni, con i prezzi che passano rapidamente da 2.078 a 2.336$, prima di chiudere le contrattazioni a 2.285.

 

Un vero shock di prezzo, causato dall’”affare” Rusal. Qui non si tratta di dazi o altre misure di protezionismo commerciale; qui si parla di sanzioni che impediranno alle imprese  statunitensi (e forse ad altre) di fare affari con il colosso russo dell’alluminio (secondo produttore mondiale). I maggiori gruppi finanziari stanno prendendo le distanze da azioni e obbligazioni Rusal. La Chicago Mercantile Exchange ha revocato l’approvazione alla registrazione di Rusal per consegnare metallo a fronte dei propri contratti derivati, mentre Glencore (azionista e cliente di Rusal) dovrà invocare la clausola di forza maggiore, non potendo far fronte ad alcuni impegni.

Rusal non è il solo obiettivo nel mirino della nuova amministrazione USA. Ad essere colpiti dalle sanzioni saranno molti obbiettivi russi (imprese e persone, anche indirettamente legate alla Russia).

 

Tale fatto ha creato grave scompiglio, inducendo a pensare ad una futura difficoltà nel reperire la merce, con Rusal (e forse altre imprese?) escluse dal mercato.

 

Il contesto attuale, inoltre, si prestava a sconvolgimenti di questo tipo, visto che, dopo un decennio di eccessi di offerta, il mercato internazionale sta svoltando verso un deficit (800.000 tonnellate), con nuovo equilibrio, a favore della domanda.

 

La situazione che si sta creando è ciò che ipotizzammo nei nostri Report annuali di gennaio, dove affermavamo che le imminenti guerre commerciali avrebbero portato ad un rialzo dei prezzi di molte materie prime.

 

A questo punto, valori in area 2.130-2.180$ faranno da supporto nelle discese mentre, nella direzione opposta, l’area  2.400$ diviene nuova resistenza importante.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine, in un’area di valori compresa tra:

2.335 e 2.215$.

 

Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri report annuali e mensili (…)”

Le attuali tensioni commerciali internazionali erano state ipotizzate nel nostro Report Annuale di gennaio 2017, con previsioni a 12 mesi, nel quale così scrivevamo:

“(…) Il 2018 vedrà un deciso intensificarsi di politiche protezionistiche, in tutto il mondo. Il processo di globalizzazione subirà una fase di arretramento rispetto ai risultati raggiunti negli scorsi anni; le maggiori aree del mondo e, in particolare, Stati Uniti d’America e Cina, entreranno in collisione a proposito della libera circolazione delle merci, creando situazioni di forte tensione che coinvolgeranno, di riflesso, la Zona Euro. In tale contesto, riteniamo che i prezzi di tutte le maggiori materie prime (dal cibo ai metalli) saranno orientati… (…)”

 

 

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