METALLI NON FERROSI, SETTIMANA PESANTE, MA CHIUSURA IN RECUPERO

La correzione che avevamo previsto è in corso, occorre prudenza

 

Pubblichiamo di seguito, a scopo promozionale, qualche breve spunto dalle nostre previsioni sul mercato, inviate ai clienti sabato 25 febbraio.

 

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” (…) I prezzi dei metalli non ferrosi hanno chiuso la settimana rimbalzando, dopo i minimi (settimanali e plurisettimanali) raggiunti giovedì 23. Le quotazioni avevano segnato buoni spunti, tra lunedì e martedì, pur con qualche incertezza derivante dall’andamento negativo della settimana precedente. Da mercoledì 22, al contrario, il mercato ha iniziato una sensibile correzione, con aumento della volatilità e i prezzi sono caduti, faticando a trovare assorbimento, nonostante la sicura presenza di alcuni traders a caccia di affari, nella zona dei minimi. Il ribasso realizzatosi ha avuto le tipiche caratteristiche di un mercato di liquidazione (anche da parte di fondi), che si è arrestato soltanto in aree di supporto lontane dai massimi raggiunti a metà febbraio.

 

Il recupero di venerdì 24 va osservato con cautela e temperando l’ottimismo, dal momento che su di esso ha certamente influito un fattore tecnico, ovvero le ricoperture di posizione da parte dei ribassisti, allo scopo di monetizzare i lauti guadagni conseguiti, evitando il rischio di tenere aperte posizioni durante il fine-settimana.

 

 

La correzione dei prezzi, nei nostri Report precedenti correttamente ipotizzata, è stata attribuita dalle cronache soprattutto alle elevate valutazioni ormai raggiunte ed al rafforzamento del dollaro; se la prima è certo tra le ragioni di questa correzione dei prezzi, meno plausibile ci pare l’attribuzione della caduta dei prezzi dei metalli al rialzo del dollaro. Detto rialzo del dollaro, infatti, era già in corso dai primi giorni della settimana, mentre i metalli segnavano spunti positivi e il cambio di direzione (questa volta in discesa) del dollaro stesso, avvenuto dal pomeriggio di mercoledì 22, non ha granché stimolato i metalli in positivo.

 

Le ragioni della discesa sono, più probabilmente, legate ai dati cinesi sui prezzi immobiliari, pubblicati mercoledì 22 e risultati di nuovo inferiori alle rilevazioni dei mesi precedenti. Si veda il grafico sottostante (National Bureau of Statistics) che mostra l’andamento medio dei prezzi delle nuove abitazioni nelle maggiori città cinesi (principale ragione della corsa dei prezzi dei metalli nello scorso anno) ed evidenzia il possibile raggiungimento di un massimo, in novembre 2016, con successivo inizio di una fase di rallentamento.

 

(…)”. Segue per gli abbonati al servizio.

 

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