Rame al London Metal Exchange, aggiornamento sul mercato

Seppur migliorate negli ultimi giorni, le attese sul futuro del rame restano caute come prova, tra l’altro, anche un recente sondaggio di Reuters tra 29 analisti e traders, da cui emerge una previsione di prezzo medio per il 2016 pari a 5.450$ a tonnellata. A fine luglio, il responso del medesimo sondaggio ipotizzava un prezzo medio del metallo rosso pari a 6.173 $ a tonnellata, sempre per il 2016.

Copper price forecasts cut on concerns over Chinese growth: poll

Il rame (e alluminio), nel breve, potrebbe sottoperformare rispetto al resto del comparto dei metalli non ferrosi.

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Lo scenario futuro, tuttavia, sta gradualmente migliorando e le previsioni dell’International Copper Study Group sono state riviste in senso positivo ed ora ipotizzano un deficit di offerta, nel 2016.

Copper deficit likely in 2016, says ICSG

I prezzi del contratto LME a 3 mesi mostrano, dalla seconda metà di luglio, una chiara difficoltà ad affrontare livelli al di sopra di quota 5.350$, dove i venditori sono costantemente presenti. Una violazione decisa e perdurante di tale linea, a nostro avviso, proietterebbe il rame nell’area dei 5.500-5.600$ e, successivamente, in quella dei 5.750$.

In direzione opposta, secondo la nostra visione, occorre che il prezzo si mantenga al di sopra dei 5.100 $ per non compromettere l’ipotesi rialzista.

LA NOSTRA PREVISIONE DI GENNAIO 2015

Ad oggi i prezzi del rame si sono mantenuti all’interno della forbice di valori che indicammo nel nostro Report di gennaio 2015, in una prospettiva di 12 mesi e che era pari a 6.800 – 4500 $.

A brevissimo termine un importante banco di prova per il prezzo del metallo rosso verrà lunedì 19 ottobre, quando la Cina comunicherà i dati sul PIL nel terzo trimestre 2015. Le attese non sono positive, ma i prezzi del metallo hanno già incorporato l’ipotesi peggiore sull’economia cinese, nei mesi scorsi. Un numero vicino al 7%, a questo punto, potrebbe scongiurare nuovi timori, riaccendendo le quotazioni. Valori al di sotto del 6,5%, al contrario, costringerebbero a riconsiderare i possibili rischi per il futuro. L’attenzione degli operatori nel disaggregato del PIL, per ovvie ragioni, sarà soprattutto per le componenti “servizi” e “infrastrutture”.

Lo scenario futuro del rame è molto  interessante per diversi motivi…

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