Metalli non ferrosi ancora in ripresa, ma ritorna la cautela
Metalli non ferrosi, di seguito alcuni passaggi dai nostri Report settimanali inviati oggi ad abbonati e clienti.
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Adesso il mercato si interroga sul futuro dei tassi americani
Dopo un inizio ancora difficile, l’andamento settimanale dei corsi di borsa dei metalli non ferrosi, al London Metal Exchange, è stato di ripresa. I prezzi sono rimasti all’interno dei seguenti livelli massimo – minimo (prezzi in dollari/tonnellata/contratto a 3 mesi). Tra parentesi le nostre precedenti previsioni a breve termine, per il periodo 7 – 11 settembre.
RAME 5.435 – 5.081 (5.470 – 5.030) ALLUMINIO 1.655,5 – 1.592 (1.645 – 1.560)
NICHEL 10.475 – 9.640 (10.350 – 9.500) ZINCO 1.830 – 1.750 (1.841 – 1.758,5)
PIOMBO 1.739 – 1.656 (1.745 – 1.625).
La chiusura di settimana, tuttavia, è stata su toni di cautela, per effetto della debolezza dei corsi petroliferi, da un lato, per rinnovate preoccupazioni sulla Cina, dall’altro. Si tenga conto, inoltre, del fatto che giovedì 17 ci sarà la riunione della banca centrale americana, che dovrebbe fornire chiarimenti su tempo e modi del più volte annunciato inizio del processo di normalizzazione dei tassi di interesse. Una certa prudenza su tutti i mercati, quindi, è normale. Per quanto ci riguarda (…).
Tra le ragioni che hanno sorretto le quotazioni di tutti i metalli, in settimana, ci sono alcuni annunci di tagli produttivi da parte di primarie compagnie. Il supporto è venuto anche dal cambio euro-dollaro, in netto recupero e da ricoperture di posizioni ribassiste. La continua discesa dei prezzi da maggio scorso aveva ormai prodotto un mercato unidirezionale in discesa da cui è nata la necessità di ritrovare un certo equilibrio tra ribassisti e rialzisti, prima di un nuovo movimento direzionale (di continuazione del ribasso o definitiva inversione di tendenza).
I metalli non ferrosi, la prossima settimana
La prossima settimana, dal punto di vista del calendario economico, sarà dominata dalla riunione di politica monetaria della Federal Reserve americana, che farà conoscere le proprie decisioni e ragioni, giovedì 17 settembre. La cautela su tutti i mercati tenderà a prevalere, in attesa di questo fatto e sembra poco verosimile che gli operatori assumano iniziative importanti, in attesa di conoscere le decisioni del banchiere centrale statunitense. In ogni caso e qualunque sia il risultato di detta riunione continuiamo e ritenere che il potenziale apprezzamento del cambio euro-dollaro, dai valori correnti, possa restare entro quota 1.1800. L’area 1.0800 – 1.0500 dovrebbe invece, a nostro avviso, continuare a delimitare la tendenza in direzione contraria. I metalli industriali dovrebbero continuare nella fase di ripresa dei corsi appena iniziata. Tuttavia, tenuto conto della riunione della Fed di giovedì 17, la volatilità sembra destinata ad aumentare e i prezzi potrebbero temporaneamente recedere, prima di affrontare nuove soglie rialziste.
La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.
Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione”>>.
