Metalli non Ferrosi, settimana incerta, tesa, volatile

Grecia e Cina tengono la scena, il rame preoccupa gli operatori

Pubblichiamo qui alcune analisi/previsioni riferite ai metalli non ferrosi, contenute nei Report settimanali di sabato 25 aprile.

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SCENARIO

L’andamento settimanale dei corsi di borsa dei metalli non ferrosi, al London Metal Exchange, è stato volatile, all’interno dei seguenti livelli massimo – minimo (prezzi in dollari/tonnellata/contratto a 3 mesi).

Tra parentesi, inoltre, le nostre previsioni a breve termine, sulla dinamica settimanale dei prezzi, nel periodo 20-24 aprile.

RAME 6.173 – 5.864,5  (6.250 – 5.900) 

ALLUMINIO 1.838 – 1.769  (1.860 – 1.795)

NICHEL 13.320 – 12.385 (13.300 – 12.500) 

ZINCO 2.259 – 2.174  (2.260 – 2.210)

PIOMBO 2.085 – 2.006 (2.075 – 2.020).

I prezzi dei metalli sono scesi pesantemente, soprattutto a metà settimana, per poi recuperare sensibilmente e chiudere su toni decisamente migliori, con la complicità di prese di beneficio e ricoperture di posizione da parte dei traders. Il mercato, tuttavia, continua ad essere selettivo e non si muove a senso unico (segno di cautela degli operatori). I traders privilegiano i metalli con il quadro dei fondamentali migliore (o meno peggiore) acquistando, di preferenza, zinco e piombo. Finalmente anche il nichel è stato degnato di qualche attenzione, che ha fatto recuperare le quotazioni, a discapito di fondamentali non favorevoli. Lo stagno sembrerebbe iniziare a stabilizzarsi, dopo il recente crollo dei prezzi. La speculazione, negli ultimi giorni, non ha attaccato lo stagno, preferendo seguire altri temi. L’alluminio aveva fatto ben sperare, la scorsa settimana, ma di nuovo gli entusiasmi verso questo bene si spengono rapidamente, facendo pensare che la recente ripresa sia stata soprattutto un rimbalzo di natura tecnica. Molto complessa è la situazione del rame, che non riesce a trovare il giusto terreno su cui correre, nonostante alcune recenti opinioni di esperti improntate ad un certo ottimismo (opinioni che, peraltro, non ci avevano trovati concordi). Per quanto attiene a questo metallo si veda anche oltre.

Sulle perduranti tensioni generate dalla situazione greca si è innestato un altro fatto negativo per le quotazioni dei metalli, ovvero la lettura negativa oltre le attese per l’indicatore manifatturiero cinese PMI di aprile (nella versione elaborata da HSBC), che si trova al di sotto dei 50 punti, indicando che l’economia è in contrazione.

A questi fatti di carattere generale occorre aggiungere un fattore che ha innervosito i traders, ossia il fallimento di un gruppo immobiliare cinese (Kaisa Group Holdings), che non è riuscito a pagare le cedole su due prestiti obbligazionari.

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La pesante situazione in cui versa il settore immobiliare – costruzioni in Cina continua ad essere centrale per le potenzialità dei prezzi dei metalli non ferrosi. La tensione circonda, in particolare, il mercato del rame, il metallo che più è stato utilizzato come mezzo, strumento e garanzia per effettuare operazioni di natura puramente finanziaria (di cui più volte abbiamo parlato in passato), che ora potrebbero far emergere (o forse dovremmo dire riemergere) grandi quantità di questo metallo, pronte a riversarsi sul mercato internazionale.

La prossima settimana

La prossima settimana, riguardo al calendario economico-finanziario, sarà dominata dalla riunione della Federal Reserve statunitense. Il mercato (e il dollaro) attende nuove conferme di un possibile rinvio del primo rialzo dei tassi americani. Altri dati di una certa importanza saranno diffusi, in settimana, ma la riunione della Federal Reserve sarà, di nuovo, il fatto più importante. Sullo sfondo la situazione greca, ancora senza soluzione e con possibili sorprese in arrivo, sia in senso positivo che negativo ma, in ogni caso, tali da aumentare molto la volatilità di tutti i mercati”.

(…)

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