Materie Prime, prezzi pesanti: tensione per le sorti del Rame

Le quotazioni delle materie prime maggiormente legate ai cicli economici stanno continuando a scendere, spinte dalle vendite dei fondi speculativi, dallo scarso appetito dei buyers cinesi per l’attenuazione delle forti aspettative di ripresa economica in Cina. Chissà cosa potrebbe succedere, a questo punto, se le prossime news dall’economia americana dovessero manifestare un nuovo rallentamento, dopo la ripresa degli ultimi tempi. Il prezzo del rame, in particolare, potrebbe soffrirne ulteriormente e in misura maggiore rispetto a quelli degli altri metalli di base.

Le avvisaglie di ribasso dei prezzi delle commodities, a dire il vero, c’erano da tempo; erano state preannunciate da un segnale forte e nuovo (almeno rispetto alle dinamiche cui eravamo abituati nell’ultimo decennio) ovvero una (strana?) divergenza rispetto al movimento rialzista dei mercati azionari, anche nei momenti di difficoltà del dollaro e, soprattutto, nonostante la perdurante generosità delle banche centrali nelle loro politiche monetarie.

Tra fine dicembre 2012 e gennaio di quest’anno, avendo notato tale fatto ed avendo un’idea ispirata a grande cautela a proposito dei movimenti di mercato nel prossimo futuro, scrivemmo l’articolo sotto indicato, datato 27 gennaio 2013:

Materie Prime: ancora valide le ragioni dello storico boom dei prezzi?

Nell’articolo non c’erano, ovviamente, precise conclusioni ed ipotesi per il futuro che, allora come oggi, restano riservate in via esclusiva ai nostri clienti.

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