Euro-Dollaro e Mercati Finanziari: quale partenza, per il 2013?
Nei prossimi giorni, con il ritorno della liquidità grazie al rientro al lavoro di tanti operatori ancora assenti dal mercato, si potranno scorgere i primi segnali di una futura tendenza direzionale dei prezzi per cambi, materie prime, indici azionari, preziosi.
Poche comunicazioni e dati economici davvero importanti, in questa seconda settimana dell’anno l’attenzione degli operatori sarà, a nostro avviso, tutta per la prossima riunione di politica monetaria della Bce, giovedì 10 gennaio.
Visto l’andamento della congiuntura europea e il fatto che il più recente atteggiamento dell’Istituto sembrerebbe diventato più propenso ad ulteriori misure espansive, ci sarà, verosimilmente, un forte crescendo di attese per le decisioni/dichiarazioni di giovedì.
Sullo sfondo, nei prossimi tempi ci sarà, probabilmente, la ripresa delle discussioni politiche sul “tetto” al debito pubblico statunitense, che potrebbe presto riservare sorprese spiacevoli, facendo dimenticare rapidamente la recente euforia per l’accordo sul “fiscal cliff”.
Per il resto, è ancora presto per valutare le reali prospettive della situazione cinese. Il nuovo Governo, tra l’altro, entrerà in carica in marzo. I compratori cinesi, per il momento, potrebbero essere riluttanti ad acquistare materie prime (in particolare metalli non ferrosi) alle valutazioni correnti e preferire una prudente attesa di quotazioni più convenienti.
Non possiamo parlare delle analisi e previsioni riservate ai nostri clienti, ma vogliamo dire ai lettori del blog che, allo stato attuale, tra un’immediata prosecuzione della tendenza rialzista dei mercati ed un periodo di correzione dei medesimi verso valutazioni più allettanti, preferiamo la seconda opzione.
Secondo le nostre elaborazioni, il tasso di cambio euro-dollaro, per ora, potrebbe ripiegare verso la parte bassa (1.2500) della fascia di valori massimo-minimo che prevedemmo in settembre 2012, ovvero 1.3300 – 1.2500.
Ci dobbiamo fermare qui…
