Mercati: considerazioni di fine semestre

Il primo semestre 2012 si è chiuso in modo pesante per materie prime e metalli preziosi, con forti perdite anche per i maggiori indici azionari e per l’obbligazionario governativo dei Paesi maggiormente coinvolti nella crisi europea. La fase più difficile, per tutti i mercati, è stata in primavera mentre, nei primi mesi dell’anno, gli operatori avevano mantenuto una certa propensione al rischio, sulla base di aspettative più ottimistiche sulla politica in Europa (e possibilità di contrastare la crisi dell’euro) e soprattutto sulle potenzialità future dell’economia (in Asia e Stati Uniti). Successivamente c’è stato un più rapido deterioramento del sentimento ed ha prevalso un atteggiamento di forte avversione al rischio, mentre cadevano le aspettative di ripresa economica e la crisi europea si manifestava con nuovi drammatici capitoli. In sostanza una dinamica molto simile a quanto avvenuto nel 2011 in cui gli operatori ignorarono a lungo i fattori di rischio già ben presenti nello scenario, durante i primi mesi dell’anno, per poi cominciare a guardare la realtà, in modo più disincantato, solo dalla primavera inoltrata. Ciò che avvenne successivamente fu un periodo di gravi turbolenze tra estate e autunno ed una successiva ripresa durata fino a 2012 inoltrato. A questo punto, il primo interrogativo da porsi è se quest’anno i fatti si svolgeranno nello stesso modo o se la dinamica futura sarà differente. Il quadro previsionale a 12 tracciato nei nostri reports si ispira a tale quesito di fondamentale importanza.

In merito a ciò abbiamo elaborato alcune previsioni di sicuro interesse per le imprese che utilizzano materie prime e per quelle soggette ai rischi derivanti dalla fluttuazione dei cambi. Imprenditori e dirigenti d’azienda possono richiedere prova gratuita dei servizi di reportistica a

mg@mercatiefuturo.com

Le nostre previsioni 2012 erano molto simili a quelle del 2011 e i nostri clienti (quasi esclusivamente industrie o società commerciali)  hanno potuto beneficiare di tante utili anticipazioni e meglio programmare le loro attività presenti e future, con un forte vantaggio. Per coloro che desiderino verificare le previsioni sul 2011 e sul 2012 (per quanto è stato possibile parlarne qui) rinviamo ai rispettivi “Archivi”.

Riguardo a quanto avvenuto più di recente, invece, vogliamo nuovamente segnalare il nostro articolo intitolato “Euro, Oro, Petrolio, momento della verità?”, datato 3 maggio e nel quale si pronosticava la caduta dei mercati iniziata il giorno successivo e la nostra previsione annuale sul prezzo del petrolio risalente a febbraio (e riservata ai clienti) e pubblicata anche qui il 20 maggio, in via di eccezione (tutti i nostri reports, infatti, sono riservati ai soli clienti).

L’andamento dei prezzi dei beni che siamo soliti seguire nella nostra attività e, per quanto possibile, nel blog, ha rispettato molto bene le previsioni d’inizio anno (e quelle formulate già in precedenza). I metalli non ferrosi hanno toccato i valori minimi ipotizzati a fine 2011 per il 2012. Il solo rame si mantiene ancora al di sopra della soglia minima indicata a livello annuale. Stiamo provvedendo a ulteriori elaborazioni e revisioni degli obbiettivi a 12 mesi per nichel, zinco, piombo, stagno. Quanto all’alluminio abbiamo riferito qualche spunto nel precedente articolo. Il settore dei “non ferrosi” continuerà a risentire dell’indebolimento del tono dell’economia internazionale, soprattutto in Asia e del recente peggioramento della congiuntura negli Stati Uniti. Il rialzo del dollaro continuerà a manifestare in modo molto chiaro le prospettive di economie e mercati. Le politiche monetarie future, peraltro, potrebbero tornare ad agire a supporto dei mercati con nuovi stimoli, soprattutto in caso di un altro peggioramento della situazione in Europa. Tra i fattori politici importanti, nei prossimi trimestri ci sono, ovviamente, le elezioni presidenziali USA, ma anche il Congresso del Partito Comunista cinese che in ottobre sancirà uno storico avvicendamento delle maggiori cariche politiche e militari del Paese. Sullo sfondo le perduranti tensioni geopolitiche con l’Iran e le tensioni in Medio Oriente.

L’acciaio ha rispettato perfettamente le indicazioni di un anno fa, quando prevedemmo un obbiettivo di 400 $ per le billette quotate a Londra, nell’arco del 2012 e dopo un iniziale tentativo rialzista destinato a fallire. Così infatti scrivemmo lo scorso anno, nel Report Acciaio datato 4 luglio 2011:

“L’evoluzione dei prezzi del contratto Steel Billet potrebbe prevedere un tentativo di superare i massimi precedenti del 2010 e 2011 nelle prossime settimane. Questo eventuale tentativo è destinato a fallire con una correzione più o meno veloce dei prezzi verso dei minimi in zona $400 nel corso del 2012. E’ anche probabile un breve movimento dei prezzi al di sotto dei $400. In questo ultimo caso, e se i prezzi rimbalzeranno con forza al di sopra dei $400, dopo pochi giorni, si potrà ritenere questo livello (…)”.

Con riferimento al recente comportamento del prezzo dell’acciaio, durante la fase di ripresa dei mercati, occorre dire che i corsi di questo bene sono maggiormente condizionati dalla situazione dell’economia cinese più che dalla crisi europea e da un altro punto di vista è bene ricordare che i derivati sull’acciaio sono strumenti recenti e ancora poco diffusi per essere oggetto di particolare attenzione da parte di fondi speculativi. In ogni caso, il recente recupero dei prezzi petroliferi (che erano ormai a pochi passi dal nostro target annuale di 70$) dovrebbe contribuire a migliorare il sentimento di fiducia degli operatori anche su questo bene.

Quanto al petrolio abbiamo già detto in diverse occasioni, sia quest’anno che nel 2011 e gli “Archivi” sono a disposizione dei lettori che vogliano verificare le nostre opinioni di oggi e di allora. Quanto alla completa previsione sul 2012, visto che è stata pubblicata (in via di eccezione) la potremo verificare compiutamente, a fine anno.

Il tasso di cambio euro/dollaro è ora in fase di recupero dopo aver toccato i minimi dell’anno, di recente, a quota 1.2287. Le potenzialità future del recupero in atto e gli obbiettivi a più lunga scadenza sono tema riservato ai nostri clienti, ma possiamo dire che, a nostro avviso, un buon indicatore di credibilità dell’euro, per il futuro, potrà essere il suo eventuale apprezzamento (senza interventi dall’alto…) nei confronti del franco svizzero. Quest’ultimo cambio, infatti, non accenna a muoversi al rialzo, cosa che sembra esprimere perduranti perplessità sul rimbalzo della moneta unica e sulle prospettive della crisi.

Essenzializzando al massimo potremmo dire che il motivo dominante delle nostre previsioni per la prima parte del 2011 così come per i primi trimestri 2012 era il recupero del dollaro americano. In tal senso, tra l’altro, ritenevamo poco probabile che  l’oro continuasse a muoversi al rialzo senza risentire dell’apprezzamento del dollaro USA (come fece nella primavera/estate 2011 generando una particolare euforia tra i cultori di questo bene).

Siamo dell’avviso che il secondo semestre dell’anno potrà riservare importanti sorprese, sia per quanto riguarda l’andamento dell’economia internazionale, sia per gli sviluppi della crisi dell’euro e per possibili novità nell’ambito delle politiche monetarie.

Prima di tornare ad aggiornare nuovamente il blog e mostrare altri spunti tratti dal lavoro quotidiano al servizio delle imprese faremo una pausa più lunga del solito.

Invitiamo di nuovo i nostri lettori a richiedere una prova gratuita dei nostri reports (riservati ad imprese, studi professionali) contattando:

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