Euro/dollaro, movimento a breve termine

Scriviamo queste righe sabato sera, per tornare su un argomento così  interessante per tante imprese italiane, quanto ostico per analisti, economisti ed esperti in generale, ovvero le previsioni sul futuro del tasso di cambio euro/dollaro. Parleremo del breve visto che, come noto, le nostre previsioni a più lungo termine sono riservate ai clienti.

In primo luogo ricordiamo l’idea espressa giovedì 3 ovvero la possibilità di un euro in difficoltà nel superamento deciso dell’area tra 1.3750 ed 1.3827 con successivo ritorno fino a 1.3470 e quindi 1.3100. Per il momento il livello di 1.3827 è stato di poco varcato, lasciando spazio ad una breve correzione e ritorno in prossimità di 1.3800 (un vero e proprio magnete, come abbiamo ripetuto spesso) a chiusura di settimana.

In secondo luogo invitiamo alla prudenza, ricordando che l’estrema complessità della situazione attuale non consente risposte facili. La rispondenza della moneta unica ai fatti della crisi finanziaria europea, infatti, è stata decisamente paradossale e così potrebbe continuare ad essere. Di fatto, l’unico vero tracollo della nostra moneta è avvenuto ad inizio 2010, nella prima fase della crisi e quella caduta in avvitamento fu causata dall’azione combinata dello sconcerto iniziale e del posizionamento del mercato, ancora largamente favorevole all’euro, cosa che ha consentito ai meglio informati e dotati di risorse di approfittare della situazione (contrariamente ad oggi in cui una moltitudine di traders continua ad accumulare insuccessi avventurandosi in operazioni ribassiste troppo ambiziose).

In terzo luogo ricordiamo il costante supporto all’euro, nei momenti difficili, da parte di importanti operatori stranieri preoccupati delle possibili conseguenze di una discesa veloce e traumatica. Essi potrebbero continuare ad essere presenti, a difesa dei loro investimenti (e tassi di cambio) nonostante il sopravvenuto appetito per yen e franco svizzero, durante le fasi più difficili della crisi. In altre parole, tutti si aspettano sensibili discese dell’euro e queste potrebbero tardare a venire, forse anche fino a fine anno.

I motivi di tensione sui mercati, purtroppo, non mancheranno ed oggi, con il coinvolgimento di paesi più importanti e fino a qualche tempo fa (relativamente) immuni si entra, di fatto, in una fase nuova, molto più pericolosa e dall’esito, in una certa misura, ancora incerto. Il collaudo strutturale della zona euro, da un punto di vista politico, ha messo a nudo una situazione di grande fragilità e vulnerabilità. Il pessimismo cresce, come emerge chiaramente anche da questo articolo del settimanale tedesco SPIEGEL. Non possiamo entrare nel merito, in questa sede ma, per quanto attiene alla situazione italiana, con piacere rinviamo a questo articolo del 16 luglio dell’amico Francesco Carbone, creatore del sito usemlab, che ancora una volta, con grande anticipo di tempo (è il suo principale difetto…) scriveva ciò che oggi sta diventando triste cronaca finanziaria. Con l’occasione, rinviamo anche alla pagina “acquisti” del suo sito, dove si trovano libri di grande interesse sull’attualità economica e prospettive di tutti i mercati.

Infine, la nostra ipotesi sul futuro del cambio euro/dollaro, a breve, continua ad essere, nonostante tutto, moderatamente negativa. Come ampiamente noto, la nostra previsione di primavera ipotizzava un minimo annuale a 1.2900. Ciò che potrà fare la differenza, nel prossimo futuro, sarà anche la possibile approvazione americana di un “Homeland Investment Act” del tipo di quello del 2004-2005. Si vedano in merito i nostri articoli del 9 ottobre e del 24 febbraio. Nel caso tale ipotesi diventi realtà, tra l’altro, le società statunitensi che rimpatrieranno dollari saranno liete di farlo a tassi di cambio particolarmente vantaggiosi.

Imprenditori e managers che ci leggono possono richiedere prova gratuita dei nostri reports previsionali su metalli di base, preziosi, mercato valutario, contattando:

mg@mercatiefuturo.com

e indicando ditta, numero telefonico e specifici interessi.

Tra breve cominceremo il promesso approfondimento sui temi 2012…