Euro/dollaro, Alluminio, Rame, Oro

Quanto all’euro, come abbiamo ripetuto spesso, la zona 1.3800 è diventata un magnete, nel senso che dopo pesanti ribassi o forti rialzi il tasso di cambio euro/dollaro finisce per ritornare a gravitare in quest’area. Tempo fa parlammo della possibilità di una nuova fascia di prezzi destinata a contenere l’andamento futuro di questo cambio, nel breve (grosso modo 1.4000-1.3000 contro la precedente di 1.4800-1.4000). Sia quel che sia il motivo del perdurante rifiuto dell’euro di comportarsi in maniera più rispondente ai fatti della crisi europea (si è parlato, ad. es. di acquisti di primari operatori da Asia e Medio Oriente, con la Cina in prima fila a sostenere la moneta di un’area vitale per l’economia cinese) senza escludere il banale (ma efficace) ragionamento secondo cui l’euro non scende significativamente proprio per il largo consenso pessimistico su questa valuta, che rende arduo agli operatori istituzionali dominanti (coloro che vincono sempre o quasi) posizionarsi in senso contrario ad una grande massa di traders che cerca (costantemente ed a maggior ragione dopo un taglio dei tassi) delle opportunità nella medesima direzione, per quanto attiene al brevissimo, un’eventuale dato positivo o ritenuto tale dal mercato del lavoro USA, nel pomeriggio di oggi, potrebbe spingere ancora azioni e materie prime, favorendo un ulteriore recupero della moneta unica e definitivamente negando la nostra idea di ieri. Ricordiamo invece che le nostre ipotesi ribassiste per l’intero anno 2011 si sono avverate, anche se se senza raggiungere l’obbiettivo finale di 1.2900-1.2800 per il cambio in questione.

Alluminio e rame ancora compressi dai troppi fattori negativi dello scenario e con i premi sul fisico in discesa che alimentano il pessimismo. Si continua a parlare di futura ricostituzione delle scorte cinesi (rame) ma, come abbiamo ripetutamente rilevato, una certa indeterminatezza delle medesime ed alcuni fattori di carattere soprattutto finanziario avevano decisamente contribuito a far lievitare le quotazioni nell’anno ed i potenziali acquirenti dalla Cina potrebbero essere più prudenti di quanto si pensi. Diversa e meno complessa, ma non priva di ambiguità, la situazione dell’alluminio.

Ricordiamo che le nostre analisi annuali con previsione di forti ribassi dai massimi raggiunti nei primi mesi 2011 si sono compiutamente realizzate e che più recentemente abbiamo deciso di divulgare nel blog il nostro obbiettivo per fine 2011 (per il solo alluminio) che era ed è ancora di prezzi in area 2.200 $ (LME 3mesi).

Invitiamo le aziende a richiedere prova gratuita bisettimanale dei nostri reports previsionali, scrivendo al recapito sottostante (indicando ditta, numero telefonico e metalli di interesse):

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L’oro continua ad essere un combattente tenace e, pur con fatica e ripetuti tentativi, è riuscito a violare quota 1.750, ovvero il numero che pensavamo potesse contenere il rimbalzo ancora in atto. Altra barriera difficile verso l’alto è circa 1.780 $. Una violazione anche di questo valore potrebbe effettivamente riproporre prezzi ben oltre 1.800 negando, in fin dei conti, la nostra opinione (ripetutamente manifestata) in merito ad altre discese future delle quotazioni dell’oro.

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