METALLI NON FERROSI, NICHEL E RAME DI NUOVO IN EVIDENZA, POSSIBILE SVOLTA PER LO ZINCO, LANGUE ANCORA L’ALLUMINIO

Pubblichiamo qualche brano dai nostri ultimi Report Settimanali

Il comparto dei metalli non ferrosi, il cui andamento è rimasto a lungo incerto, contrastato, privo di direzione, ha iniziato a mostrare segnali di risveglio. Unica eccezione, per il momento, resta l’alluminio, schiacciato da troppe incertezze e da un quadro dei fondamentali non certo entusiasmante.

Resta da dire, peraltro, che il ritorno di entusiasmo per i metalli non ferrosi (rame e nichel in particolare) non è da attribuirsi a novità positive dal lato dell’economia internazionale quanto, piuttosto, a fatti specifici riguardanti i fondamentali di ciascun metallo, a notizie dell’ultima ora circa l’evolversi del conflitto commerciale tra USA ed altri Paesi, oppure all’andamento dei mercati azionario e dei tassi di interesse.

In riferimento ai conflitti commerciali in atto e in particolare a quello tra USA e Cina, occorre dire che, indipendentemente dal raggiungimento di eventuali accordi tra potenze, è improbabile una chiusura definitiva e risolutiva del contenzioso. E’ evidente, infatti, l’intento americano di produrre un permanente stato di tensione, tale da spingere molte grandi aziende a lasciare la Cina, per evitare, in futuro, dannose controversie e, forse, la possibilità stessa di fare affari con Pechino. La Cina, dal canto suo, pur non avendo ancora interesse ad innalzare particolarmente i toni del conflitto, è in grado di reagire di riflesso con molta efficacia, sia sul versante delle relazioni (commerciali) estere, che su quello interno (spesa pubblica e nuovi stimoli fiscali) ma, sfortunatamente, col verosimile risultato di peggiorare ulteriormente le proprie condizioni finanziarie e, in particolare, l’indebitamento del sistema, sempre in forte crescita.

EVOLUZIONE A BREVE TERMINE

Il denaro delle banche centrali continuerà a sostenere i mercati, impedendo, per il momento, un traumatico aggiustamento degli squilibri rinati e fortemente cresciuti, a un decennio dalla crisi 2007-2009.  In queste settimane c’è la possibilità che gli operatori cinesi ricostituiscano parte delle scorte, alla luce di eventuali progressi nelle trattative USA-Cina,  tenuto conto dell’approssimarsi del periodo di festività e, soprattutto, considerando l’inevitabile rallentamento (e chiusura) delle attività per il Capodanno lunare cinese, previsto quest’anno il 25 gennaio.

La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione”.

Alluminio Primario (LME 3 Mesi)

Nel contesto di un mercato in fase di stabilizzazione e meno nervoso, i tentativi rialzisti dell’alluminio, a seguito di altri metalli del comparto, continuano ad essere senza esito. I minimi (annuali) dei primi di ottobre, in area 1.690$, sono alle spalle, ma perdura l’incapacità di imporsi e i traders continuano a preferire altri metalli. Una ulteriore diminuzione della volatilità, nell’ultimo periodo, è fatto positivo, ma l’entusiasmo del mercato resta basso, rispetto ad altri periodi del 2019, in cui era prevalso un certo ottimismo sul futuro, grazie a possibili deficit di offerta, in concomitanza con un sensibile calo delle scorte.

Alcuni tagli produttivi, da parte di primari operatori industriali sono certamente da interpretare come un sintomo di eccesso di offerta e deboli prospettive di domanda. Il restringimento dei differenziali di prezzo tra le diverse scadenze contrattuali afferma la stessa cosa.

Sul mercato si continua a parlare di ingenti quantitativi di scorte fuori dai magazzini delle borse, in quanto tali non visibili e fuori dalle statistiche ufficiali.

La domanda globale è in calo, complice il rallentamento dei settori auto motive e trasporti. Più incerta è, invece, la situazione della domanda alternativa ad altri metalli.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine, in un’area di valori compresa tra:

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Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri report annuali e mensili.

Nichel (LME 3 Mesi)

Le nostre considerazioni della scorsa settimana, in merito a possibili sorprese imminenti sul mercato del nichel si stanno realizzando. Il metallo, dopo aver dato una falsa impressione di voler continuare la caduta, ha iniziato una forte reazione contraria. Le quotazioni settimanali sono passate da minimi poco sotto 13.000$ a oltre 14.200$, spiazzando i ribassisti, costretti in massa e simultaneamente a chiudere le posizioni. Anche a Shanghai è avvenuta la stessa cosa e le quotazioni hanno avuto una improvvisa reazione al rialzo.

Le cronache hanno attribuito tali movimenti ad un riequilibrio tra rialzisti e ribassisti sulle attese future ma, a ben vedere, la notizia di un raddoppio delle royalties sulle vendite degli esportatori indonesiani dovrebbe aver avuto un impatto decisamente positivo sul metallo, reduce da una pesante caduta del prezzo dagli oltre 18.000$ dello scorso settembre, fino ai 12.972 dello scorso 10 dicembre.

Tenuto conto del fatto che l’Indonesia sta cercando di disincentivare l’esportazione di minerale, favorendo la produzione all’interno del Paese e che dal prossimo gennaio entrerà in vigore il divieto di export (la cui comunicazione durante l’estate fece impennare i corsi del metallo), si prospetta un 2020 molto interessante e nel quale le sorprese certo non mancheranno.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi, a breve termine, in un’area di valori compresa tra:

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Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri report annuali e mensili.

Rame (LME 3 Mesi)

I prezzi superano i 6.200$, il massimo da 7 mesi, per poi chiudere in area 6.141. La Cina consuma metà della produzione mondiale e l’annuncio del raggiungimento di un primo provvisorio risultato, nel conflitto commerciale in atto con gli Stati Uniti, potrebbe aver influito in senso positivo, spingendo la speculazione a chiudere le posizioni ribassiste.

Qualche attività di ricostituzione delle scorte, soprattutto in Cina, visto il Capodanno cinese 2019 previsto per il 25 gennaio.

Importazioni cinesi in aumento al massimo da settembre 2018, scorte cinesi in calo da giugno scorso, a valori mai visti da giugno 2013, aumentata domanda dei trasformatori cinesi, stanno favorendo la ripresa delle quotazioni in atto. Tuttavia, quanto essa potrà essere sostenibile in futuro, vista la perdurante debolezza dell’economia internazionale, si potrà vedere solo a 2020 inoltrato.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi, a breve termine, in un’area di valori compresa tra: 

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Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri report annuali e mensili.

Zinco (LME 3 Mesi)

In settimana si è notato un certo interesse ad acquistare da parte dell’industria, per ragioni di convenienza, visti i livelli raggiunti e il rallentamento della speculazione ribassista.

Il prezzo dello zinco si è mosso esattamente nel range (2.290-2.210) ipotizzato per la scorsa settimana, toccando minimi in area 2.213$ e un massimo di 2.297$. La chiusura del periodo di contrattazioni è stata a 2.258, a ridosso di un supporto di grande importanza, che andrà osservato con attenzione. Mantenendosi al di sopra di tale valore (2.260), il metallo potrà tentare nuovi rialzi, con un potenziale del 4-6%, inizialmente. Una violazione ribassista di questo livello, se perdurante e decisa produrrà, al contrario, un probabile arretramento fino all’area 2.200-2.180$.

Viste e considerate tutte le condizioni dell’attuale scenario, riteniamo probabile un movimento dei prezzi a breve termine, in un’area di valori compresa tra:

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Per scenario e dinamica di lungo periodo rinviamo ai nostri report annuali e mensili.

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