ACCIAIO, PREZZI CINESI ANCORA IN FORTE RECUPERO

Nuove disposizioni governative riportano gli acquisti

Mercato cinese di nuovo in forte recupero, con acquisti diffusi su tutto il comparto grazie, essenzialmente, alle seguenti e recentissime notizie:

  • il Governo ha deciso di proporre nuove limitazioni produttive ed esercitare ancor più severi controlli sulla produzione, cresciuta del 9% nei primi due mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018;
  • ispezioni casuali saranno condotte per verificare il rispetto dei limiti produttivi, anche con l’uso di satelliti e il monitoraggio del consumo elettrico, con lo scopo principale di mantenere la produttività del settore;
  • i tagli produttivi introdotti a Tangshan e Handan per il primo trimestre dell’anno, anche a scopo di controllo delle emissioni inquinanti, vengono ora estesi al secondo trimestre dell’anno.

Ai motivi sopra indicati si deve aggiungere la comunicazione statistica dei giorni scorsi relativa all’indica PMI manifatturiero, nella versione elaborata dallo stato (National Bureau of Statistics).

L’indice PMI manifatturiero, versione NBS, ha segnato in marzo un rialzo da 49.2 punti a 50.5, il maggior aumento dal 2012. Si veda il grafico sottostante: (…)

Le componenti dell’indice relative a nuovi ordinativi e nuovi ordinativi legati all’export, in particolare, aumentano al più alto livello da sei mesi. E’ vero che si tratta dell’indice in versione NBS, ovvero quello pubblicato dal Governo e, come tale, ritenuto meno affidabile degli altri indicatori di fonte privata, anche per la presenza soverchiante, nella base dei dati utilizzati, dei numeri provenienti dalle grandi conglomerate di stato, ma questo fatto rappresenta una novità importante e positiva, rispetto ai rilevamenti precedenti.

Se anche gli stessi indicatori provenienti da altre fonti confermeranno questa tendenza, se ne potranno trarre auspici positivi per i prossimi mesi. Il più recente rallentamento dell’economia cinese aveva pesantemente condizionato il resto del mondo, ben al di là dell’Asia.

Si pensi, in particolare, per quanto ci riguarda più da vicino, alla situazione della Germania, la cui economia sta in questo momento sfiorando la recessione in alcuni settori (tra cui il fondamentale automotive), proprio in ragione del rallentamento dell’economia cinese e dell’export verso la Cina.

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