Acciaio, alluminio, rame, petrolio, oro, prospettiva a breve
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Acciaio, alluminio, rame, petrolio, oro, prospettiva a breve
Grande ritorno della propensione al rischio, a seguito delle soluzioni sul caso Europa (vedremo in futuro se esse sono davvero tali). Nel frattempo i mercati recuperano, con straordinari balzi delle quotazioni che ci fanno subito pensare a quanto avvenuto giovedì 20: quello strano crollo con rivisitazione dei minimi annuali, alla luce di quanto avvenuto successivamente, parrebbe movimento preparatorio alla ripresa dei corsi, ma solo dopo l’eliminazione delle mani più deboli, costrette all’abbandono delle posizioni o caldamente invitate ad assumerne di segno contrario… La storia si ripete sempre…
Andamento LME a 3 mesi
Cominciamo con l’acciaio su cui c’è poco da dire, il prezzo si riposa in area 530$ importante supporto la cui violazione porterebbe in zona 500. I movimenti di questo bene non hanno nulla della volatilità degli altri metalli. Ricordiamo la nostra previsione del 18 settembre per quotazioni in zona 550 e le successive note in merito al possibile raggiungimento dei prezzi attuali. Non ci attendiamo grandi cose per fine anno dall’andamento di questo bene, come abbiamo più volte notato.
Poco da dire anche sull’alluminio, che sta continuando a percorrere l’itinerario previsto da lungo tempo e confermiamo la nostra previsione di una chiusura d’anno in zona 2.200 $. Anche qui minore volatilità rispetto ad altri metalli.
Visto che abbiamo trattato di acciaio ed alluminio per primi, parliamo anche di petrolio, il cui prezzo influisce notevolmente sulle quotazioni di questi due beni. Un ritorno d’interesse del mercato sembra di nuovo in corso ed eventuali violazioni di quota 95 $ (WTI) potrebbero riproporre, come abbiamo già detto in precedenza, prezzi di nuovo nell’area 103-105$. In tal caso l’impatto su acciaio ed alluminio potrebbe diventare più sensibile. Cosa sta accadendo al petrolio? Cediamo la parola all’ottimo collega ed amico Maurizio Mazziero che, in questo video, ci fornisce, come sempre, una spiegazione sintetica e chiara della dinamica in corso e del mutamento di scenario. Cogliamo anche l’occasione per rammentare che Maurizio ha un proprio canale video su youtube, a questo indirizzo.
Molto da dire invece sul rame che, come sempre avviene nei momenti di ripresa dei corsi dopo grandi sconvolgimenti, è il primo a rialzare la testa nel modo più vigoroso, riassumendo il tradizionale ruolo di guida del comparto dei metalli (che tende a ridimensionarsi successivamente, dopo forti rialzi, a vantaggio di altri metalli che recuperano le distanze in ritardo, rispetto al “rosso”). Il prezzo del rame ci sta dicendo di nuovo di aver voglia di salire e forse non finge. Per il momento si trova stretto tra la resistenza degli 8.300$ ed il supporto degli 8.090. Il ritorno all’ascesa, a seguito della violazione di quota 8.300, vedrebbe minacciata l’area 8.500-8.600 e quindi quella 8.950-9.150. il cammino in direzione contraria, invece, dovrebbe vedersela (ancora una volta) col livello di 7.800$, divenuto supporto. Ma cosa ha “annusato” nell’aria il rame (come altri beni) a proposito dell’immediato futuro, per scalpitare in questo modo? Sintetizziamo al massimo: da un lato c’è la ghiotta opportunità di ribaltare le sorti del mercato, fino a pochi giorni fa preparato alla tragedia e risorto all’improvviso. E’ proprio in momenti come questi che gli operatori dominanti fanno i migliori affari, contro una grande maggioranza di traders presi in contropiede. D’altro canto, il metallo rosso potrebbe di nuovo aver sentito un’atmosfera da requiem per il dollaro, a breve, forse già dopo la riunione della Federal Reserve americana del prossimo 2 novembre. Altra data importante e vicina è la riunione del G20 a Cannes (il 3 e 4 novembre) da cui potrebbero scaturire nuove note di vittoria contro la crisi e toni di ampia rassicurazione sul futuro. Il 3 novembre poi c’è anche la consueta riunione della Banca centrale europea, con possibili conferme nel medesimo senso. La chiusura di settimana, infine, vedrà la diffusione dei dati statunitensi sull’occupazione che, qualora migliori delle attese, fornirebbero il loro prezioso tributo per risollevare il sentimento generale.
Oro: prezzi di nuovo in forte rialzo, fino al preciso livello che indicammo di recente come possibile limite per un’eventuale ripresa dei corsi, ovvero 1.750$. La settimana si è chiusa proprio in quest’area ed i prossimi giorni saranno decisivi per l’evoluzione futura che potrebbe riproporre il ritorno in area 2.000$ in caso di decisa violazione dei livelli in zona 1.830-1.880. Il solo ritorno a 1.780, infatti, non ci farebbe mutare opinione riguardo a questo metallo, per un futuro ribasso dei prezzi, rispetto all’ipotesi contraria. Invitiamo i lettori a visitare l’archivio dei precedenti contributi in merito.
In conclusione, cosa attendersi dai mercati a questo punto, nel breve termine? L’ipotesi di una ripresa delle quotazioni di tanti beni, proprio ora che la massa dei traders era preparata al peggio, non è affatto trascurabile. La storia mercati, anche recente, è costellata di simili vicende. Al di là dei movimenti dei prezzi che regolarmente finiscono per andare da un estremo all’altro, sull’onda dell’emozione (ma sempre in direzione contraria all’opinione e sentimento di massa) ciò che dovremo verificare attentamente, di nuovo, è se vi sia stato qualche decisivo mutamento dello scenario economico e finanziario tale da giustificare il recupero, rendendone solide le basi. Si propone, cioè, di verificare se stavolta si tratti di un movimento robusto o di nuovo tale solo in apparenza, come tanti che lo hanno preceduto. Negli ultimi dieci anni, infatti, abbiamo sentito dire tante volte che il peggio era passato, ma la realtà è che le crisi che si sono succedute nel tempo hanno avuto una magnitudo pericolosamente crescente. In tal senso, non stupirebbe una netta ripresa a breve, per i motivi sopra esposti, ma non ci stupirebbe nemmeno il ritorno di qualche difficoltà più avanti, magari verso fine anno, con mercati meno liquidi, impreparati e, pertanto, più vulnerabili. Occorrerà allora assumere un atteggiamento massimamente rigoroso e prudente, esaminando ogni aspetto del complesso ed enigmatico scenario attuale. Così come quando ci rechiamo ad acquistare un’auto o un’altro bene e chiediamo precise spiegazioni, fino alla pignoleria, prima di cedere il nostro denaro, nello stesso modo sarebbe opportuno agire sui mercati finanziari, lasciando le emozioni ad altri aspetti della nostra vita…
