Non Ferrosi ancora su, come previsto…

Quotazioni ancora positive per i metalli non ferrosi, alla Borsa di Londra e a Shanghai, come previsto da tempo nei nostri Report, che hanno anticipato la tendenza in corso fin dai minimi assoluti dello scorso anno.

Ad uso dei lettori del Blog, pubblichiamo di seguito qualche passaggio dai Report di venerdì 18 marzo, riferiti alla prossima settimana.

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Metalli  non  ferrosi, il ritorno dei compratori scuote i prezzi

Boom immobiliare cinese e altri fattori positivi alla base del movimento

I metalli non ferrosi al London Metal Exchange continuano ad attirare compratori, nei momenti di debolezza e nelle fasi correttive della tendenza rialzista ancora in atto.

Il mercato, seppur nervoso e volatile, sembra aver definitivamente cambiato direzione.

Anello debole del gruppo, come abbiamo detto più volte in passato, è l’alluminio, che nell’area al di sopra dei 1.550$ vede una costante presenza di prese di profitto o di venditori. Tuttavia, anche per alluminio, si era creata a fine 2015 una base di prezzo molto solida da cui ripartire, intorno a quota 1.450-1.470. Ciò è di buon auspicio per il futuro, nonostante la debolezza dei fondamentali (di cui si è detto ampiamente nei Report annuale e mensili).

Il rame, dal canto suo, si porta stabilmente al di sopra dei 5.000$, mentre i nostri favoriti da tempo, zinco e piombo, di nuovo entrambi sopra i 1.800 $, continuano a mostrare notevole vigore, nelle fasi positive del mercato.

Il nichel si dibatte tra 8.500 ed 8.800$, per la maggior parte delle sessioni, ma la base si prezzi costituita lo scorso anno, tra 7.750 e 8.000$, a nostro avviso, dovrebbe continuare a restare inviolata. Appena le condizioni generali dei mercati lo consentiranno, par lecito pensare all’abbattimento deciso e duraturo di quota 9.000.

ALLUMINIO

SCENARIO

Il mercato immobiliare cinese continua a crescere e spinge in forte rialzo gli indici delle borse cinesi (con ottimi volumi), le quotazioni delle materie prime, dei metalli ferrosi e non ferrosi.

Lo yuan si apprezza nei confronti del dollaro americano, allontanando le attese di una ulteriore svalutazione.

La Federal Reserve ammorbidisce i toni della propria politica monetaria per il futuro e l’euro sale, arrivando di nuovo in prossimità di 1.1350 nei confronti della valuta statunitense.

Qui finisce la parte positiva delle correnti cronache finanziarie.

Il sentimento degli operatori e della quasi totalità degli interpreti nei confronti di questi fatti, tuttavia, resta freddo e ispirato ad un pessimismo radicale, che non sembra ammettere obiezioni. Con molta fatica si riescono ad individuare opinioni positive. Le analisi più clementi liquidano questi fatti come una tendenza temporanea, destinata ad essere travolta dai fondamentali dell’economia, che parlano ben altra lingua.

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(…), riteniamo pericoloso sottovalutare quanto sta avvenendo (come affermiamo regolarmente da fine 2015). Molte tendenze dei prezzi, negli scorsi anni, non avevano solide basi, ma sono durate decisamente a lungo.

Il nostro compito è segnalare ai nostri clienti, col maggior anticipo possibile, la direzione dei mercati, soprattutto dei mercati dei metalli ferrosi e non ferrosi, onde poter essere di massimo aiuto nelle fasi di acquisto, vendita, approvvigionamento.

Per parte nostra, con l’intento pratico e concreto di chi assiste le aziende negli acquisti e nelle vendite, preferiremmo affrontare questo mercato da compratori, piuttosto che da venditori.

RAME

Come definire l’attuale fase del mercato dei metalli?

“Frustrazione/Accumulazione” sono, a nostro avviso, i termini più appropriati, intendendosi con queste parole le fasi finali di un mercato ribassista, in cui i prezzi cominciano a risalire, nella diffidenza generale.

Riportiamo di seguito una definizione semplice di dette fasi di mercato: 

FRUSTRAZIONE

“(…) il pessimismo domina il mercato e gli investitori di minor peso si liberano di quanto rimasto in portafoglio, senza più alcun interesse ed a prezzi minimi, monetizzando le perdite. Nella maggior parte dei casi si tratta di coloro che avevano acquistato sull’onda dell’euforia generata dalla fase speculativa. Al termine di questa fase di frustrazione, nel disinteresse generale, riprende l’accumulazione ed il gioco ricomincia…(…)”

ACCUMULAZIONE

 “(…) è la fase in cui la massa degli investitori è convinta di essere ancora in un mercato ribassista, mentre gli operatori di maggior peso, consapevoli dell’imminente fine del ribasso dei prezzi, cominciano ad acquistare, anche se con modalità tali da non dare nell’occhio. Si crea la cosiddetta “base” dalla quale le quotazioni cominceranno a riprendersi. (…)”.

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