Franco svizzero, yen, materie prime, preziosi: quale “rifugio” nel 2012?

Il comportamento di franco svizzero e yen continua ad esprimere la tensione sottostante il mercato e manifesta le perduranti preoccupazioni degli operatori anche sul futuro del dollaro. Il diffuso apprezzamento del dollaro stesso, negli ultimi tempi, sulla base di una rinnovata avversione al rischio che ha fatto scendere anche monete riluttanti ed ostinate come i dollari australiano, canadese, neozelandese o le valute di alcuni importanti paesi emergenti (fino a non molto tempo fa molto gradite al mercato) poteva far pensare ad una molto più forte rivalutazione del biglietto verde contro le monete svizzera e giapponese. La domanda degli operatori, evidentemente, continua a premiare queste due valute, in funzione di bene rifugio, nonostante i rischi connessi a possibili (e probabili) interventi futuri delle banche centrali ed un potenziale rialzista verosimilmente limitato, almeno dai livelli attuali.

La variabile valutaria è di grande importanza ed è un fatto che le grandi imprese giapponesi, in difficoltà per la forza dello yen, stiano ripensando alle proprie strategie future, anche fuori dal Paese. In Svizzera il franco forte ha messo in seria difficoltà alcuni settori dell’economia e la questione, già da tempo vivacemente dibattuta, torna anche in Parlamento.

Le monete di Svizzera e Giappone, ultima frontiera come beni rifugio vivranno, verosimilmente, un nuovo periodo di volatilità, a breve, a causa delle tensioni presenti nello scenario, ma sarebbe un errore, a nostro avviso, sottovalutare le possibili risposte da parte delle relative banche centrali che, nel 2012, potrebbero essere costrette ad agire di nuovo, in modo ancora più risoluto e determinato. Alla fine, probabilmente, anche yen e franco saranno costretti a sottomettersi al dollaro ed a fare passi indietro anche verso l’euro.

Parlando di beni rifugio, in una certa misura ed a seconda dei diversi momenti, anche il complesso delle materie prime ha svolto e svolgerà una funzione difensiva ma, al momento, il prevalere del pessimismo su tutti i mercati sta ancora esercitando forti pressioni ribassiste (anche se per il petrolio la situazione è un po’ diversa).

Quanto ai preziosi torneremo a parlarne nel 2012, come promesso, dopo aver verificato le nostre previsioni rispetto all’effettivo andamento di oro ed argento i cui obbiettivi finali al ribasso, indicati nei reports per i nostri clienti, non sono ancora stati raggiunti (diversamente da quelli riguardanti i metalli non ferrosi e l’acciaio).

Richiamiamo comunque il nostro ultimo articolo riepilogativo su questo tema.

Le nostre previsioni, come noto, sono riservate ai clienti ed in particolare quelle di lungo periodo. In questo sito siamo soliti pubblicare qualche particolare tratto da quelle di breve termine.

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