METALLI INDUSTRIALI E MATERIE PRIME, DÉBACLE ANNUNCIATA, RIBASSISTI AL COMANDO

Dal nostro Report inviato ai clienti. Settimana 16 – 20 maggio.

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Prezzi ancora in forte discesa, fino a dove?  Per quanto tempo ancora?

“Prezzi dei non ferrosi ancora in forte ribasso, sia in Cina che al London Metal Exchange, dove il rame tocca i minimi da dieci settimane, sfiorando i 4.600 $/tonnellata. Alluminio primario in area 1.530-1.540 $, Nichel a 8.600 $; lo Zinco crolla a 1.830 $, per poi recuperare quasi 100 $ dal minimo e chiudere la settimana in prossimità di 1.900. Il Piombo comincia bene la settimana, spingendosi fin quasi a 1.800, prima di una nuova caduta a 1.711 $. Le vendite hanno colpito tutte le materie prime ma, in particolare, quelle maggiormente legate ai cicli economici, che avevano trovato supporto nella ripresa del mercato immobiliare cinese e in diversi dati positivi di marzo, che scongiurando l’ipotesi hard landing, mostravano una sensibile ripresa economica soprattutto in certi settori, tra cui, in particolare, quello siderurgico.

 

I commenti sul mercato hanno messo in relazione la débacle dei prezzi -di nuovo- soprattutto allo stato, poco brillante, dell’economia cinese, americana, europea, al tono del dollaro sul mercato valutario, alla correzione dei prezzi petroliferi dai massimi; fattori che hanno sicuramente influito, appesantendo il sentiment del mercato delle commodities. Tuttavia, a nostro avviso, la ragione primaria che ha provocato la discesa delle quotazioni, da fine aprile, risiede nella serie di misure adottate dalle Autorità cinesi, allo scopo di frenare la speculazione finanziaria (soprattutto la massa dei piccoli traders, con una scarsa conoscenza delle dinamiche del mercato). Le altre ragioni sopra riferite, per quanto valide, appaiono più come razionalizzazioni a posteriori, che come il fattore chiave dei recenti crolli.

 

Da due settimane, infatti, il Governo cinese sta intervenendo sul mercato, attraverso le Autorità di vigilanza, le banche, i broker, con drastiche misure dal fine evidente di disinnescare la bolla, attraverso una sua esplosione controllata. Anche questa settimana c’è stata una nuova iniziativa che si somma a quelle delle settimane precedenti, in tutte le borse (di cui abbiamo riferito nei Report): la borsa di Dalian ha imposto un limite massimo all’ “open interest” (numero di contratti aperti e non chiusi, in un certo arco temporale) per una singola tipologia di contratto (eccezion fatta per le transazioni legate a motivi di hedging). Si tratta, peraltro, di limite variabile in funzione del prodotto sottostante, del tipo di contatto e della categoria di investitore.

 

Occorre dire, inoltre, che nelle ultime settimane le più importanti ed autorevoli testate giornalistiche del mondo, hanno letteralmente “vivisezionato” la situazione cinese, riferendo particolareggiatamente dei troppi nodi critici irrisolti nell’economia e nella finanza del Paese, tali da mettere a rischio la stabilità internazionale (come se non ce ne fossero già abbastanza fuori dalla Cina di nodi di tal fatta). Ciò ha contribuito, ovviamente, ad appesantire il clima, creando anche un’ottima opportunità di profitto (immediatamente colta dai ribassisti), nella direzione opposta a quella che il mercato delle materie prime stava seguendo da qualche mese e in particolare dopo metà febbraio.

 

FOCUS A BREVE TERMINE SUI METALLI INDUSTRIALI

Visto quanto sopra, lecito pensare ad una continuazione dell’attacco ribassista, fino a testare nuovamente l’appetito dei compratori, soprattutto alla luce dei dati sull’economia cinese di oggi (produzione industriale, vendite al dettaglio, investimenti), tutti al di sotto delle attese. L’attenzione degli operatori, a questo punto, sarà soprattutto su dollaro, petrolio e sui prossimi dati americani (in buon numero e di una certa importanza, nei prossimi giorni), che daranno un indirizzo ai movimenti dei mercati azionari, da cui le commodities potrebbero provvisoriamente trarre ispirazione, in attesa che la correzione ribassista abbia termine.

La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione”.

(…)”

 

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