Metalli non ferrosi in recupero, grazie a dollaro e attese di altri tagli produttivi

Chiusura di settimana in denaro per i metalli non ferrosi, dopo alterne vicende, anche se le quotazioni permangono all’interno delle “forbici” massimo-minimo dell’ultimo mese e mezzo. I prezzi, durante la settimana, hanno compiuto oscillazioni nei due sensi, seguendo soprattutto l’andamento del dollaro americano che, a seguito del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, è tornato ad apprezzarsi, costringendo il tasso di cambio euro-dollaro a recedere dall’area 1.1000 a quella di 1.0800. Proprio l’arresto dell’apprezzamento del dollaro, che non è riuscito ad abbattere il livello di 1.0800, ha consentito la ripresa dei corsi dei non ferrosi, dai minimi.

rame_4

L’intonazione del mercato è poi rimasta positiva fino alla chiusura di settimana, grazie a rinnovate voci di tagli della produzione cinese (alcune grandi industrie potrebbero aumentare l’entità dei tagli già previsti), riferite soprattutto al rame, che hanno contribuito a sostenere il comparto in generale, sconsigliando nuove iniziative ribassiste, anche per l’imminenza del fine settimana. Il prezzo del metallo rosso (LME a 3 mesi) si è quindi riportato sopra i 4.650 ed in quest’area ha battuto gli ultimi prezzi.

Per il resto c’è solo il recente comportamento del prezzo del piombo che è degno di nota.

PIOMBO

Questo metallo comincia a mostrare evidenti attese di minor offerta, legata prevalentemente ai tagli produttivi programmati per il settore minerario dello zinco, ma inizia anche a soffrire di una certa carenza di rottame (visto che il 50% del piombo raffinato proviene da quest’ultimo).

Le aspettative degli operatori sul piombo stanno mutando in positivo e i riflessi sui prezzi si sono visti, con la ripresa dei corsi dalla seconda metà di novembre, con l’aumento della volatilità, con una nuova caduta, cui ha fatto seguito il più recente rimbalzo. Particolarmente significativo, inoltre, l’aumento delle prenotazioni per il ritiro del metallo dai magazzini LME, ai massimi da fine aprile.

Il metallo favorito per il 2016 resta lo zinco, in diverse analisi degli esperti del settore, ma per ora tali attese ancora non si riflettono sui prezzi di mercato. 

zinco_primario

Più ambigua la situazione del nichel dove, ad alcune analisi positive per il futuro, dati i valori ormai raggiunti, fanno riscontro pareri ancora molto cauti o negativi. Con oltre metà degli operatori del settore già in perdita, a livello globale, i prezzi non riescono a recuperare e restano nell’area dei minimi toccati durante la crisi 2008 scontando, evidentemente, la possibilità di una molto più pesante caduta della crescita cinese che, ad esempio, secondo un recente studio di Fitch, potrebbe arrivare a calare fino al 2.3%, nel triennio 2016 – 2018.

I segnali dal mercato valutario, dove il tasso di cambio dollaro-yuan è passato da 6 a 6.50, non sono incoraggianti e, se è probabile che la debolezza della moneta possa venire in soccorso dell’economia cinese, sortendo effetti positivi, il potere di acquisto sui mercati delle materie prime è destinato a riserntirne negativamente.

CNY

I  prezzi delle materie prime, dunque, non risentono in alcun modo del recente miglioramento di diversi indicatori della congiuntura cinese, che sembrerebbe adesso vivere un momento di (temporanea) stabilizzazione, in quanto la larga predominanza dell’offerta di commodities e le attese negative sulla congiuntura internazionale non lasciano spazio ad alcun solido e duraturo recupero dei prezzi.

 

alluminio_1

La debolezza della moneta, tra l’altro, aiuterà l’industria cinese a espandersi ulteriormente sui mercati internazionali, soprattutto dell’alluminio (e dell’acciaio) creando più forti tensioni economiche (e politiche), con il risultato di deprimere ulteriormente anche i prezzi di questi due metalli.

C’è, in ogni caso, un generale consenso degli esperti sul fatto che i fattori negativi dello scenario attuale continuino ad agire ancora a lungo, nel 2016, senza poter vedere il momento di una svolta positiva. 

Tuttavia, a breve termine, in mercati meno liquidi come quelli delle prossime settimane e, soprattutto nel caso il rafforzamento del dollaro non continui, un ulteriore recupero dei prezzi dei metalli non ferrosi, dai livelli attuali, sembrerebbe ragionevole, anche in funzione di riequilibrare il rapporto tra ribassisti e rialzisti.

cornice1

http://www.mercatiefuturo.com/prova-gratuita/

Contattate:

mg@mercatiefuturo.com  

Per la prova gratuita dei nostri Report, con previsioni sui prezzi di mercato (a livello settimanale, mensile, a 12 mesi). 

Sono attualmente disponibili i Report su:

RAME

ALLUMINIO

NICHEL

ZINCO

PIOMBO

VALUTE (EURO/DOLLARO)-PREZIOSI-PETROLIO

cornice1