CAMBIO EURO-DOLLARO, NUOVE PROVE IN VISTA?

I movimenti del tasso di cambio euro-dollaro continuano a restare all’interno della fascia di valori che ipotizzammo lo scorso maggio-giugno, per il secondo semestre 2015, ovvero 1.0800 – 1.1800 (l’andamento del cambio resta in linea, peraltro, anche con le nostre indicazioni di gennaio 2015 e successive revisioni).

EURO-DOLLARO

Nei prossimi giorni avremo modo di vedere nuovamente se questi valori resteranno ancora intatti, secondo l’ipotesi citata. Dopo la riunione Bce di giovedì scorso, infatti, mercoledì 28 sarà la volta della politica monetaria americana.

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A seguito della riunione Bce di giovedì 22 l’euro si è mosso in forte ribasso, sulla possibilità di un prossimo ampliamento dello stimolo monetario, in dicembre. Il governatore Draghi ha usato toni ancor più accomodanti di quanto il mercato si aspettasse e gli operatori hanno mostrato pronta fiducia in un simile sviluppo della politica monetaria europea. Sarebbe insolito, infatti, che un banchiere centrale alludesse chiaramente ad un possibile mutamento di indirizzo,  se una decisione in tal senso non fosse già stata presa.

Mercoledì 28 ottobre ci sarà la comunicazione delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve americana e si potrebbe pensare, anche in questo caso, ad un atteggiamento ancora accomodante. Al di là di ogni altro ragionamento e analisi, che senso avrebbe iniziare ora una manovra restrittiva, avendo avuto a disposizione molte precedenti occasioni per farlo e, soprattutto, a un  mese di distanza dal ponte del Ringraziamento che, ogni anno, inaugura la stagione degli acquisti natalizi?

Ricordiamo nuovamente il seguente passaggio dal nostro Report mensile di settembre, già pubblicato qui nel Blog:

“(…) – Le maggiori banche centrali del mondo continueranno a mantenere un atteggiamento espansivo e si possono tranquillamente ipotizzare nuove manovre di stimolo finanziario, per il prossimo futuro. Banca centrale europea, Banca del Giappone, People’s Bank of China, in particolare, dovrebbero adottare nuove misure espansive nei prossimi mesi e non oltre il primo trimestre 2016. La Banca centrale cinese, tra l’altro, potrebbe ulteriormente svalutare lo yuan. Possibile, altresì, che la Federal Reserve americana decida un ulteriore rinvio della sua prima manovra di inasprimento dei tassi dal 2006, ai primi mesi del prossimo anno. I timori sul futuro dell’economia cinese ed un recente rallentamento della tendenza dell’occupazione americana dovrebbero agire in tal senso. – Non è da escludere, a nostro avviso, un radicale cambiamento di orientamento, di nuovo in senso espansivo, da parte della Federal Reserve, che per qualche tempo potrebbe stimolare i mercati, agendo sulla propensione al rischio. (…)”.                 

Richiedete prova gratuita bisettimanale del Report Euro-Dollaro e cambi:

mg@mercatiefuturo.com

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Il tasso di cambio euro-dollaro è di duplice interesse per i nostri clienti. Da un lato esso viene in considerazione, in via indiretta, come indicatore di tendenza, in quanto legato da inversa correlazione rispetto ai prezzi delle materie prime, dall’altro esso è di grande importanza per le aziende legate al commercio con l’estero e costrette, pertanto, ad acquisti e vendite di valuta.