Materie prime e metalli industriali: appunti sulle ragioni storiche del rialzo dei prezzi

Negli ultimi giorni le materie prime sono ritornate a dominare le cronache finanziarie, dopo mesi di discesa dei prezzi. Alludiamo, soprattutto, alle commodities maggiormente legate al ciclo economico, ma le analisi che seguono sono valide per il comparto, in generale.

Allo stato attuale sembra improbabile un vero e proprio ritorno in auge del complesso delle commodities, tenuto conto di diversi fattori e soprattutto della perdurante fiacchezza dell’economia cinese tra i cui sintomi, di recente, abbiamo potuto notare il tracollo delle vendite di automobili.

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Tuttavia, un sensibile recupero delle quotazioni è possibile. A tal proposito ci sovvengono le parole dell’amico Francesco Carbone, gestore e analista, creatore di  www.usemlab.com/USEMLAB, nel libro “Prevedibile e inevitabile”, pubblicato nel dicembre 2008.

http://www.lafeltrinelli.it/libri/carbone-francesco/prevedibile-e-inevitabile-crisi-interventismo/9788890389207

Il settore delle commodities è molto particolare e soggetto a dinamiche complesse e peculiari, che è sempre bene ricordare per il futuro e a maggior ragione oggi che si parla di fine dello storico ciclo rialzista delle materie prime.

Così scriveva Francesco Carbone a proposito delle materie prime, nel libro citato (che formulava precise previsioni sulla crisi nata nel 2008): 

“Sui mercati non c’è niente di più potente che uno squilibrio prolungato tra domanda ed offerta nel mercato di una materia prima. Alterare gli equilibri naturali che formano i prezzi delle materie prime, per un periodo di tempo prolungato, porta presto o tardi a scompensi dagli esiti esplosivi. Le commodities, rispetto agli assets cartacei, sono risorse la cui carenza di offerta richiede lungo tempo per essere ricostituita. Una volta esaurite le riserve sufficienti per soddisfare la domanda, il loro ripristino non può rendersi immediatamente disponibile grazie all’utilizzo di un computer, come invece avviene per gli assets finanziari. Per oltre dieci anni, molti mercati, sono stati mantenuti in equilibrio a prezzi molto bassi. Quando il prezzo di equilibrio (soprattutto se artificiale) è talmente basso da scendere sotto i costi di produzione di molte aziende, queste sono costrette ad abbandonare il mercato, con il risultato che la produzione totale diminuisce, togliendo offerta alla domanda futura. Quando la domanda non riesce a trovare l’offerta sufficiente, determinata dalla produzione effettiva, il prezzo finisce con l’esplodere al rialzo.

Per l’appunto ciò che si è verificato negli ultimi anni, principalmente a causa di due fattori:

come fattore primario e sempre sottaciuto, lo svilimento della moneta, riconducibile a quantità maggiori di denaro e credito; come fattore secondario, sempre amplificato e mal compreso, la forte domanda di beni reali da parte della Cina, non in grado di trovare, per i motivi appena citati, un’offerta adeguata”.

Nei giorni scorsi abbiamo riletto molti vecchi articoli del blog e abbiamo deciso di riproporne uno, datato 27 febbraio 2011 e intitolato:

Materie prime e metalli industriali: appunti sulle ragioni storiche del rialzo dei prezzi

http://www.mercatiefuturo.com/2011/02/27/materie-prime-e-metalli-industriali-appunti-sulle-ragioni-storiche-del-rialzo-dei-prezzi/

Venendo a cose dei nostri giorni, invece, ricordiamo il recente pezzo intitolato:

Materie Prime, Metalli Industriali, vicini al momento di svolta?

http://www.mercatiefuturo.com/2015/10/07/materie-prime-cambio-di-tendenza-vicino/    

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