EURO-DOLLARO, dove si ferma la corsa?
Il cambio euro-dollaro è stato in forte rialzo, nei giorni scorsi, anche durante la fase di panico che ha scosso le borse mondiali. Dove si dirigerà, adesso?
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Le nostre previsioni di gennaio scorso sul cambio euro-dollaro (riservate in esclusiva ai nostri clienti), si stanno di nuovo rivelando corrette. Quelle dello scorso maggio, pubblicate in sintesi anche qui nel Blog, per i nostri lettori, erano di un prossimo andamento a breve termine, ricordiamo, in un’area di valori compresa tra 1.0800 e 1.1600.
Alla luce di quanto avvenuto nei giorni scorsi e dell’apparentemente paradossale forte rimbalzo dell’euro verso dollaro americano (di regola nelle fasi difficili dei mercati, l’euro tende a soccombere rispetto al dollaro), soprattutto durante i momenti più acuti della turbolenza che ha investito i mercati, a seguito del nuovo crollo delle borse cinesi, scriviamo ora qualche riga, anche ad uso dei lettori del Blog.
Il tasso di cambio euro-dollaro è di duplice interesse per i nostri clienti. Da un lato esso viene in considerazione, in via indiretta, come indicatore di tendenza, in quanto legato da inversa correlazione rispetto ai prezzi delle materie prime, dall’altro esso è di grande importanza per le aziende legate al commercio con l’estero e costrette, pertanto, ad acquisti e vendite di valuta.
Partendo da quanto affermato a metà maggio sulla prospettiva del tasso di cambio EURO-DOLLARO, a breve:
“(…) La prospettiva più probabile a breve dovrebbe essere di andamento del cambio in area 1.1600 – 1.0800 (…)”;
a seguito delle nostre più recenti analisi, riteniamo che, per i prossimi tempi, il valore di 1.1800 possa rappresentare, quantomeno, una barriera molto difficile da superare.
La possibilità di superamento di questo livello non è l’ipotesi che preferiamo ritenendo, al contrario, che il medesimo valore abbia migliori probabilità di restare intatto o, al massimo, di costituire un “Top”.
