METALLI NON FERROSI, “BOTTOMING” IN ATTO?

Metalli non ferrosi ancora in difficoltà al London Metal Exchange, per una prevalente offerta, che sta spingendo i prezzi verso ulteriori ribassi.

Il rame riesce a mantenersi al di sopra dei supporti in area 6.050 $, con i compratori pronti a intervenire a quota 6.075-6.080, mentre l’alluminio cade fino a 1.731$, ai minimi da oltre un anno, a causa del deterioramento del sentimento degli operatori per la preponderante offerta internazionale.

Il comportamento del dollaro, di nuovo in sensibile rialzo, contribuisce ad appesantire il clima per i metalli e per le materie prime più in generale.

Il fattore “dollaro”

Ricordiamo qui, per i lettori del blog le nostre più recenti ipotesi in merito all’andamento del tasso di cambio EUR/USD, rinviando ai precedenti articoli sul mercato dei cambi:

EURO/DOLLARO, cambi, petrolio, le indicazioni del 9 maggio

EURO/DOLLARO, la nostra ipotesi del 2 maggio

Infine, dal nostro ultimo Report settimanale sul medesimo cambio EURO/DOLLARO (di sabato 23 maggio) citiamo qui, ad uso dei lettori del Blog, l’ipotesi da noi preferita di un possibile andamento futuro in un’area compresa tra un massimo di 1.1600 ed un minimo di 1.0800, con l’eventualità, in caso di violazione di quest’ultimo valore, di una prosecuzione della discesa fino all’area 1.0600.

Tornando ai metalli non ferrosi, la prevalente avversione degli operatori al rischio, ha portato ad una intensificazione delle vendite e della speculazione ribassista su tutto il comparto. Le ragioni non sono nuove e risiedono, essenzialmente, nelle deboli prospettive dell’economia cinese unite, più di recente, alla rinnovata forza della valuta americana.

Il nichel riesce, per il momento, a mantenersi al di sopra del valore di 12.600 $, lo zinco rimbalza dal supporto in area 2.160$, il piombo da quello in zona 1.930$.

Tuttavia, i prezzi sembrerebbero essere in fase di “bottoming” sui valori correnti, non solo per un ovvio allentamento delle pressioni speculative di tipo ribassista, ma anche grazie a sensibili e costanti correnti d’acquisto provenienti dai fondi specializzati, che di recente, nelle ultime settimane, hanno continuato ad acquistare futures sui metalli di base, sui minimi di periodo, alleggerendo le posizioni, al contrario, su energia, preziosi, commodities in generale.

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