Metalli non Ferrosi al London Metal Exchange: quotazioni in drastica discesa

Come noto, le aree di prezzo massimo da noi pronosticate per i metalli non ferrosi (LME a 3 mesi) nei nostri reports del 3 dicembre 2012 (ed in quelli immediatamente successivi per piombo e zinco) hanno continuato a contenere il potenziale rialzista di detti metalli, in modo efficace. Il nichel ha fatto eccezione portandosi fino a 18.750 $ contro un massimo ipotizzato di 18.100, ma per il resto i valori previsti hanno tenuto. In modo praticamente perfetto quelli relativi a rame e alluminio, con qualche breve sforamento piombo e zinco (rispettivamente 2.499 $ contro una previsione di 2.450 e 2.230 $ contro un massimo previsto di 2.180).

Ricordiamo ancora una volta, metallo per metallo, i valori indicati ai nostri clienti lo scorso 3 dicembre come limiti a nostro avviso molto difficilmente superabili, nel breve.

Prezzi (LME a 3 mesi) massimi ipotizzati il 3 dicembre 2012

Rame 8.200/8.300$ – Alluminio Primario 2.130$

Nichel 18.100$ – Zinco 2.080/2.100$ – Piombo 2.350$.

In analisi successive (di dicembre) rivedemmo leggermente il potenziale massimo stimato a breve per alluminio (2.180$), piombo (2.450$), zinco (2.180$), precisando, tuttavia, che l’eventuale raggiungimento di questi ultimi obiettivi sarebbe stato attribuibile, a nostro avviso, a fattori di natura finanziaria (ad. es. scatto degli stop loss degli operatori al ribasso) piuttosto che  ad operazioni di segno rialzista o domanda reale per consumi.”.

I livelli minimi settimanali indicati nei reports (settimanali) dello scorso sabato 16 febbraio, al contrario, non hanno retto ai crolli delle quotazioni che si sono verificati nei giorni scorsi; tale discesa rapida e violenta ci ha sorpreso, ma non stupito visto che da tempo, ormai, ci attendevamo una correzione significativa che tardava ad arrivare. In proposito, infatti, così descrivevamo la situazione del mercato, nello “Scenario” del nostro Report sui Metalli Ferrosi di sabato 16 febbraio:

“(…) Un ritorno dei compratori sulla scena, siano essi traders o dirigenti d’azienda, a breve, non è molto probabile, secondo la nostra opinione, visti i numerosi fattori di rischio e  le tante ambiguità dello scenario internazionale. (…)

Come abbiamo già ripetuto tante volte, poi, un fatto preciso potrebbe spostare in avanti un possibile ritorno in massa dei compratori sulla scena. (…).

Se ciò non bastasse si potrebbe dubitare del ritorno a breve dei compratori anche per altri motivi contingenti come:

– livelli di prezzo non particolarmente vantaggiosi per un compratore;

– il ridimensionamento in corso per le quotazioni del cambio euro-dollaro i cui massimi sono, a nostro avviso, ormai alle spalle;

– i livelli elevati raggiunti dalle quotazioni degli indici azionari con la conseguente possibilità di un’imminente “correzione”;

– una notevole incertezza che ancora regna sulle reali prospettive delle maggiori aree economiche del mondo. (…).

Si vedano anche i nostri report annuali/mensili”.

Dicevamo di esser stati colti di sorpresa, dunque, ma di non esser stupiti del movimento in atto (semmai stupiti lo eravamo in precedenza, nel vedere i mercati muoversi totalmente incuranti di qualsiasi fattore di rischio).

Pubblichiamo di seguito, di nuovo in anteprima, un nuovo ma breve spunto dai nostri ultimi reports sui non ferrosi, terminati oggi:

“(…) gli operatori hanno, all’improvviso, ricominciato a considerare i seguenti fattori di rischio:

– elezioni italiane e rischi relativi ad un possibile (e molto probabile) risultato incerto con conseguenze molto negative sul futuro andamento dei conti pubblici (e dell’economia) per l’impossibilità di adottare credibili manovre di risanamento;

– il cosiddetto “sequester” negli USA, ovvero nuovi pesanti tagli di spesa automatici (situazione simile al “fiscal cliff”) che potrebbero iniziare l’1 marzo, in caso di mancato accordo al Congresso su una significativa riduzione di spesa pubblica a contenimento del deficit/debito;

– la sopravvenuta ipotesi di un inizio di cambiamento nell’orientamento ultra espansivo della politica monetaria americana, dopo la pubblicazione dell’estratto dal verbale (“Minutes”) dell’ultima riunione della Federal Reserve, la scorsa settimana.

Solo questo ultimo fatto costituisce una novità, rispetto alle precedenti attese dei mercati (…)”.

Invitiamo le imprese che ci leggono ad un periodo di prova gratuita dei reports su metalli non ferrosi e cambi. Per attivare la prova basta farne richiesta a:

mg@mercatiefuturo.com