Euro-Dollaro dal panico all’euforia: quali sviluppi nel 2013?

La seconda metà del 2012 ha visto la “significativa ripresa dell’euro” che, contro l’opinione comune ed un mercato in fase di panico, prevedemmo dalla scorsa estate (si vedano, in proposito, gli “Archivi”). Ricordiamo di nuovo i valori minimi e massimi previsti in febbraio dello scorso anno, per tutto il 2013: 1.3770 – 1.1880. Successivamente, in settembre, rivedemmo tale forbice di valori, per la restante parte dell’anno, in 1.3300 – 1.2500. Le ipotesi formulate hanno funzionato bene. Meno fortunato fu il 2011 in cui privilegiammo l’idea di un top della moneta unica in zona 1.4000 (si veda questo nostro articolo per TGCOM di Mediaset ), mentre il punto più alto toccato dal cambio euro-dollaro fu oltre 1.4900, prima di una sensibile discesa.

Dall’euforia al panico, dunque, durante il biennio 2011-2012 ed ora, dopo un lento e faticoso, ma chiaro ritorno del sentimento euforico, il cambio in questione sembrerebbe voler puntare, con decisione, in direzione della successiva importante area, dal punto di vista del suo andamento storico, situata a 1.3850 (il cui eventuale superamento potrebbe, a sua volta, aprire le porte al successivo livello critico di 1.4250).

Ce la farà l’euro a stupire un’altra volta o un ridimensionamento verso valori più terreni è da considerarsi ormai prossimo?

La ripresa fino ai livelli attuali è stata frutto di un lento mutamento nel posizionamento degli operatori che ha portato solo di recente, tuttavia, ad una maggior presenza di rialzisti rispetto ai ribassisti (dati Commodity Futures Trading Commission americana) con un chiaro cambiamento di “sentiment”.

Di certo c’è stato un rilevante riequilibrio del mercato in cui un ruolo decisivo è stato giocato dal supporto asiatico e dalla ripresa della nostra moneta verso lo yen (ed in misura minore contro franco svizzero). La forza dell’euro è quindi penetrata in tutto il mercato e verso altre valute minori ma importanti nel panorama dei maggiori cambi, come i dollari australiano, canadese, neozelandese (valute solitamente associate alla propensione al rischio). Un contributo importante, immaginiamo, sia venuto, oltre all’eliminazione dei ribassisti e scatto dei relativi “stop loss”, anche dai riposizionamenti di molti operatori a scopo di copertura dei rischi. A metà 2012 il rischio “parità” deve essere stato preso in considerazione e da allora, verosimilmente, il progressivo “smontaggio” delle operazioni di hedging poste in essere deve aver influito positivamente sui corsi.

Le nostre analisi per l’anno in corso sono riservate ai soli clienti e gli spunti, a scopo promozionale, che siamo soliti offrire nel blog non potranno, per ora, andare oltre le poche e breve considerazioni che seguono.

Il primo movimento dell’anno 2013 è stato contrario alle nostre ipotesi, in quanto pensavamo ad un (almeno temporaneo) ritorno da 1.3300 a 1.2600-1.2400. Tra poco apriranno i mercati valutari per una nuova settimana di contrattazioni in cui l’evento centrale dovrebbe essere, quasi certamente, la riunione Bce di giovedì. Non sembra di potersi scartare l’ipotesi che da tale evento emergano toni cauti e di prudenza per il futuro e, eventualmente, opinioni  tali da frenare la corsa della moneta, tornata nel favore dei traders. Inoltre, eventuali commenti nel senso di un non gradimento dei rialzi dei tassi d’interesse di mercato non si possono escludere.

La politica poi, in alcuni Paesi, potrebbe tornare ad usare toni di forte preoccupazione, visto che la buona notizia della ripresa dell’euro (unita all’entusiasmo per i recenti rimborsi dei fondi LTRO alla Bce) è anche una cattiva notizia per il freno che essa può creare all’export di alcuni Paesi di Eurozona (cosa che, in fin dei conti, potrebbe pesare non poco sull’euro, in un prossimo futuro).

Comunque vadano i fatti sembra verosimile che, prima della riunione Bce di giovedì, i traders preferiscano un atteggiamento di cauta attesa senza assumere nuove iniziative, aspettando che si compia detto evento di rischio. In seguito, verosimilmente, il mercato deciderà quale direzione intraprendere…

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