Acciaio: stralcio dal Report settimanale (14-18 gennaio)

Pubblichiamo un breve stralcio dal Report settimanale sull’Acciaio inviato ai nostri clienti la settimana scorsa. Il contenuto integrale di quell’elaborato, così come i Report annuale e mensili restano riservati, in via esclusiva, agli abbonati al nostro servizio.

MERCATO DELL’ACCIAIO

“(…) Una variabile importante per il futuro dei prezzi dell’acciaio in questo Paese (Cina, n.d.r.) è rappresentata dalle quotazioni degli immobili che, dopo circa due anni, starebbero ricominciando a salire, realizzando così la chiara volontà del Governo centrale di sostenere i valori immobiliari. Ciò rende di nuovo attraenti gli acquisti, a prezzi accettabili, per i compratori della fascia sociale media metropolitana.

Il continuo aumento degli stipendi nelle grandi metropoli della costa ha contribuito a riportare a un valore di 16 il ratio tra prezzo medio delle case e reddito medio annuo, rispetto al livello di 21 raggiunto nel 2007; bisogna sottolineare che tale fatto sta attirando acquisti di prime case, specialmente dove è possibile fare ricorso a finanziamenti.

Il gruppo australiano Rio Tinto, sull’onda del rincaro del prezzo del minerale di ferro, ha confermato di voler procedere all’aumento degli investimenti nella regione strategica di Pilbara, con lo scopo di aumentare qui del 50% la produzione di minerale.

L’incremento dell’80% delle quotazioni del minerale, iniziato nello scorso mese settembre, mostra inequivocabilmente, a nostro avviso, l’assenza di correlazione tra speculazione finanziaria e volatilità dei prezzi delle commodities.

Nonostante siano da poco disponibili strumenti finanziari indicizzati sui prezzi del minerale di ferro (nati, va ricordato, in seguito alle forti oscillazioni di prezzo registrate in concomitanza con l’abbandono del sistema del prezzo “benchmark” annuale), il volume negoziato sui medesimi è trascurabile rispetto alle masse di minerale scambiate sul mercato fisico; le ragioni della volatilità dei prezzi del ferro, pertanto, sembrerebbero riconducibili, più ragionevolmente, alle politiche perseguite dalle industrie produttrici e dai loro dirigenti, in funzione dell’obiettivo dei risultati trimestrali (e conseguente distribuzione di premi e “stock options”).

Nel settore degli acciai piani segnaliamo la decisione dell’ArcelorMittal di rialzare in Europa il prezzo degli HRC di €20 a tonnellata, dopo il precedente ritocco praticato nel mese di dicembre. Il relativo buon andamento della domanda ha consentito al gruppo lussemburghese di far ripartire la produzione in due altiforni, più precisamente quello di Gijon in Spagna e quello di Dunkerque in Francia.

In Italia, infine, rimangono operativi tre dei cinque altiforni dell’ILVA, che producono complessivamente circa 18.000 tonnellate di ghise al giorno.

I nuovi Hot Rolled Coils prodotti sono destinati ai laminatoi a freddo del Nord Italia, dove la produzione ripartirà non appena verrà raggiunto un livello minimo delle scorte”. (…)

Invitiamo le imprese che ci leggono ad un periodo di prova gratuita dei nostri reports su Acciaio, Metalli non Ferrosi e Euro-Dollaro. Per attivare la prova basta farne richiesta a:

mg@mercatiefuturo.com