Ancora dai nostri reports sul mercato dell’acciaio…

Nell’articolo precedente avevamo pubblicato alcuni spunti tratti dal report settimanale acciaio del 18 giugno. In questo articolo c’è qualche passo dal report del 25. Come nella maggior parte delle altre occasioni, siamo soliti pubblicare spunti di analisi del mercato, ma non le parti con un preciso contenuto previsionale, riservate ai soli clienti.

Ricordiamo che le imprese possono richiedere una prova valutativa gratuita della nostra reportistica, facendone richiesta a  mg@mercatiefuturo.com

“Consolidamento dei prezzi dell’acciaio nel corso dell’ultima settimana. Il prezzo a 3 mesi delle billette quotate a Londra si è perfettamente mantenuto sopra il supporto degli $400, come anticipato più volte. I prezzi nel mercato fisico non riescono a raggiungere i minimi registrati in borsa. Il mercato è fermo, e come già detto, il forte sentimento negativo (…). (…) i prezzi dell’acciaio sono rimasti fermi, negli ultimi giorni, anche per le festività cinesi delle barche drago, in corso da venerdì”.

“(…) l’ipotesi di un ulteriore ridimensionamento dei prezzi del minerale di ferro. Colpevoli i grandi investimenti perseguiti dai maggiori gruppi minerari e la rigidità della produzione cinese. I recenti ribassi osservati sul prezzo del minerale nei porti cinesi non hanno portato nessun ridimensionamento della produzione locale, lasciando pensare ad una volontà di estrarre in qualsiasi scenario. I gruppi australiani più efficienti continuerebbero a produrre grazie a una base di costi ancora favorevole dopo quasi 8 anni di rincari non lineari dei prezzi, ma importanti nel complesso”.

“La produzione mondiale di acciaio nel mese di maggio è salita dello 0,7% rispetto al mese di maggio 2011, la produzione dell’ultimo mese corrispondente ad un volume di 130,6 MMT. I timori di sovra capacita sono tutt’ora di attualità. Rispetto ad aprile 2012 siamo saliti del 2% in un contesto abbastanza difficile. Nel dettaglio, e per i primi 5 mesi dell’anno, la zona asiatica ha prodotto 409,4 MMT di acciaio (+1,6% sul 2011), l’Unione Europea ha prodotto 74,2 MMT (-4,4% sul 2011), e il Nord America 52,9 MMT (+7,6%) in evidente ripresa”.

“Come anticipato nell’ultimo report, la borsa londinese dei metalli (LME) è in fase di acquisizione da parte della borsa di Hong Kong (nota per l’IPO della RUSAL e di Prada). Il London Metal Exchange controlla circa l’80% dei volumi di derivati sui metalli scambiati nel mondo; la nuova proprietà aprirà le porte della Cina, ponendo i prodotti del LME in diretta concorrenza con i prodotti della borsa di Shanghai protetta dall’impossibilita per gli operatori cinesi di negoziare derivati al di fuori dei confini nazionali”.

“La diffusione dei derivati sull’acciaio, ancora modesta, ha portato tuttavia dei benefici commerciali a quei produttori che si sono resi disponibili a quotare listini indicizzati su un strumento di copertura rendendo possibile per i clienti una gestione attiva del rischio legato alla volatilità dei prezzi”.