Metalli non ferrosi in forte rialzo, come anticipato nei nostri Report

I prezzi del comparto (dei non ferrosi) mostrano maggiore solidità rispetto ad altri beni

 

(Brani dal Report Settimanale 24 giugno 2016)

“La prima parte della settimana è stata positiva, per le quotazioni di tutti i metalli non ferrosi, mentre la seconda ha risentito dell’esito del risultato del referendum britannico, che ha colpito tutti i mercati.

Nonostante questo fatto si può notare una buona tenuta dei valori dei metalli non ferrosi, segno importante di una certa solidità dei medesimi, ai livelli correnti, secondo l’idea che da molti mesi preferiamo, nelle nostre analisi.

Di seguito l’andamento settimanale minimo-massimo, per ciascun metallo e, tra parentesi, la nostra previsione della scorsa settimana, elaborata con i nostri sistemi e modelli.

 

Rame              4.574,45 – 4.792,9    /    (4.490 – 4.680)  

Alluminio        1.596,45 – 1.641       /   (1.585 – 1.635)        

Nichel              8.803,5  –  9.276,5   /   (8.830 – 9.270)

Zinco               1.973,5  –  2.057,3   /   (1.980 – 2.050)

Piombo           1.688,05 – 1.733,7    /   (1.680 – 1.745)”

 

“Poco da dire sul mercato dei non ferrosi di questa settimana, se non che appare evidente, ancora una volta, che le quotazioni hanno davvero raggiunto basi piuttosto solide e che i ripetuti tentativi da parte della speculazione ribassista di spingere i valori verso il basso hanno sempre meno efficacia. Da mesi continuiamo a ritenere che il settore abbia già scontato lo scenario peggiore e, a nostro avviso, le probabilità di ripresa dei corsi superano quelle di una discesa de medesimi. Altra cosa è quale sia l’ulteriore potenziale rialzista dai livelli correnti, vista l’estrema complessità dello scenario internazionale. In proposito vogliamo ribadire i valori massimi pronosticati nel nostro report annuale e successive revisioni mensili”.

 

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“Le recenti vicende britanniche stanno pesantemente influendo su tutti i mercati e, dal punto di vista dei metalli non ferrosi ci potrebbe essere un effetto indiretto e legato al comportamento del dollaro. A tale proposito, vogliamo ribadire che siamo convinti che il tasso di cambio euro/dollaro si manterrà ancora all’interno dei valori pronosticati in gennaio, per tutto l’anno, ovvero 1.1900 – 1.0550. Pertanto non pensiamo ad un forte effetto delle quotazioni del dollaro sul mercato, nei prossimi tempi.

 

Quanto alla Brexit, in riferimento ai metalli industriali non crediamo possano esserci riflessi di particolare importanza, fermo restando che sarà quasi esclusivamente la situazione cinese a condizionare il mercato. Resterà ancora a lungo, invece, il fattore speculativo, che potrà far crescere la volatilità, esasperando i movimenti di prezzo”.

 

(…) 

<< A proposito del mercato dei metalli non ferrosi ricordiamo nuovamente che, da mesi, continuiamo a preferire la prospettiva rialzista rispetto a quella contraria e non abbiamo mutato parere.

 

La nostra visione di medio-lungo termine continua ad essere quella comunicata nel report annuale e successivi aggiornamenti mensili, cui facciamo rinvio.

Per le nuove indicazioni sull’andamento dei prezzi dei metalli rinviamo, come sempre, al paragrafo “Previsione” >>.

 

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