Euro-Dollaro: di nuovo in discesa, come previsto

Il tasso di cambio euro-dollaro è di nuovo in discesa, come previsto nelle scorse settimane in cui ipotizzammo una caduta da livelli che sarebbero stati insostenibili, nel medio-lungo periodo, per la moneta unica europea.

Ancora una volta sono stati i commenti di Draghi a frenare l’esuberanza della nostra valuta, come già avvenuto nel recente passato e pare, pertanto, che i traders abbiano preso l’abitudine di testare fino a che punto la Bce sia intenzionata a tollerare il rialzo dell’euro.

Alla luce delle odierne evenienze appare chiara, peraltro, una divergenza tra l’orientamento della Fed, recentemente diventato più rigido (almeno a parole), e quello della Bce, decisamente “morbido” e attento anche all’impatto del tasso di cambio sulla crescita. Anche di questo fatto i traders dovranno tenere conto, per il prossimo futuro.

La strada in discesa è dunque, di nuovo, l’opzione più verosimile ma, come negli scorsi anni, continuiamo a pensare anche che i più pessimisti sul futuro dell’euro resteranno delusi, per l’ennesima volta.

In attesa di osservare e valutare il comportamento del dollaro domani pomeriggio, in occasione dell’attesissima pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americano (in base ai quali la Fed deciderà le prossime mosse di politica monetaria) si potrebbe pensare, al massimo, ad un test di valori in area 1.2800, una volta violata con decisione l’area di 1.2880, da sempre importante livello spartiacque mentre, in direzione opposta, una certa pressione potrebbe cominciare già oltre 1.2970 e nell’area di valori 1.2970-1.3030.

Ricordiamo che l’andamento del cambio euro/dollaro, degli altri cambi principali e dei metalli preziosi è perfettamente in linea con quanto pronosticato a inizio 2013 nel nostro report annuale, riservato in via esclusiva ai nostri clienti, al pari dei report mensili.

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