FERRO E ACCIAIO IN CINA, IRREFRENABILE RIALZO

I commentatori ricominciano a parlare di “bolla” dei prezzi

 

Pubblichiamo due spunti dal Report settimanale Acciaio, Ferro, Mercato siderurgico, inviato a nostri clienti oggi, martedì 17 gennaio. 

 

 

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 Il mercato cinese dei prodotti siderurgici corre a briglia sciolta, il resto del mondo sta a guardare perplesso, i più autorevoli commentatori riprendono a parlare d’irrazionalità di questi movimenti, di “bolla” dei prezzi che, inevitabilmente, finirà per scoppiare, travolgendo coloro che, per avventura, se ne fossero fidati.

 

Una performance a doppia cifra già connota le prime settimane del 2017, per tondo per cemento armato e coils a caldo quotati a Shanghai. Il ferro, al mercato di Dalian, non è da meno, così come il carbone metallurgico, già reduce, peraltro, da un anno 2016 eccezionale.

 

I commenti in merito sono quasi esclusivamente negativi e parlano di una tendenza irragionevole, di totale scostamento dei prezzi dalla realtà concreta, dal rapporto domanda-offerta per consumo  e, in una parola, di “bolla” del mercato, destinata a finir male.

 

Lasciamo volentieri ai teorici di queste cose il definire se sia bolla o meno, fermo restando che l’economia e la finanza degli ultimi tre lustri, sono costellate di bolle d’ogni genere, nei settori più disparati, che spesso sono state trattate molto rispettosamente.

 

Per parte nostra, vige l’adagio di un grande allenatore del passato: “rigore è quando arbitro fischia” e, a quanto pare, per il mercato siderurgico cinese l’arbitro non ha ancora fischiato, eccezion fatta per qualche intervento del Governo, nei mesi scorsi, finalizzato a frenare la speculazione di borsa su materie prime e prodotti siderurgici, nella quale si è avventurata anche una moltitudine di avventizi.

 

La ragione di questa ennesima impennata dei prezzi siderurgici, in Cina, è da ricondursi, soprattutto, a rinnovati propositi di tagli produttivi con finalità di razionalizzazione dell’enorme apparato produttivo cinese, che Pechino starebbe adottando, anche per ragioni di tutela ambientale, soprattutto nella produzione di carbone e acciaio.

 

Se questo stato di cose continuerà a lungo, l’effetto sui prezzi siderurgici in tutto il mondo (peraltro già da tempo ben visibile) continuerà ad esplicarsi in modo sempre più marcato, contribuendo a risollevare, almeno in parte, le sorti di questa industria, anche in assenza di più sensibili spinte dall’economia reale.

 

Sullo sfondo restano, in ogni caso, dialoghi e trattative sul riconoscimento dello status di “economia di mercato” alla Cina, che anche grazie al forte aumento dei prezzi dei prodotti cinesi, potrebbero continuare in modo meno aspro, approdando probabilmente a qualche forma di compromesso.

 

I prezzi di mercato nelle ultime ore

(…)”.

 

 

 

PANORAMICA E PREZZI DEL MERCATO ITALIANO

 

“(…) Prezzi stabili o al rialzo, in generale. Lamierino a 250 euro.

 

Chi ha lavorato tanto e chi niente, alla riapertura del lavoro, dopo le festività. Questa l’atmosfera che si percepisce, conferendo con gli addetti ai lavori.

 

Prevale decisamente la tendenza all’aumento dei prezzi, mentre i distributori lamentano di non poter essere in grado di trasferire gli aumenti alla produzione sui clienti.

 

Il lamierino raggiunge i 250 euro. La billetta nazionale quota 400 euro.

 

 

Ancora poche novità sull’Inox, anche se le quotazioni del rottame appaiono abbastanza stabili, mentre quelle di alcuni prodotti registrano rialzi. Purtroppo, in proposito, non ci è stato possibile fornire precisi aggiornamenti a causa della scarsità di transazioni rilevate

 

 

Acciai speciali in ulteriore aumento.

 

 

Si vedano nella pagina successiva le nostre rilevazioni di questi giorni.

 

LE NOSTRE RILEVAZIONI DI MERCATO

(…).”

 

Il rialzo dei prezzi di ferro, acciaio, prodotti siderurgici  è stato previsto e costantemente documentato  nei nostri Report, fin dal suo inizio, nei primi mesi del 2016.

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