Acciaio quotato a Londra, Shanghai, New York: aggiornamento dai nostri reports

Pubblichiamo di seguito alcuni stralci dai nostri reports settimanali (del 30 luglio e, eccezionalmente, da quello odierno) sul mercato dell’acciaio, senza includere le precise previsioni di prezzo (a Londra, Shanghai, New York) contenute in tali elaborati, in quanto riservate ai nostri clienti.

(…) Il mercato dell’acciaio ha continuato a guardare verso quello del minerale di ferro per trarne una tendenza. In due settimane, i prezzi del minerale di ferro reso in Cina sono calati del 10% a causa dell’accumulo di materiale nei porti cinesi. Il livello delle scorte ha superato le 100 MMT e alcuni operatori hanno dovuto liquidare una parte delle loro scorte esistenti per paura di un aumento delle perdite finanziarie (…).

Il calo dei prezzi del minerale di ferro ha causato anche una riduzione del 59% degli utili del gruppo brasiliano Vale SA. Le vendite di minerale di ferro, nell’ultimo trimestre, sono state pari a 75,3 MMT in aumento del 3,3% rispetto a un anno fa. Il 44% del minerale ha trovato acquirenti in Cina, mentre il 20% è stato venduto in Europa (…).

Il gruppo lussemburghese ArcelorMittal ha avvertito che le condizioni attuali (…).

La borsa dei metalli di Londra, LME, parla ora cantonese. L’operazione annunciata di acquisizione da parte della borsa di Hong Kong è stata perfezionata. Il nuovo proprietario è stato ritenuto come il partner ideale per l’apertura di magazzini fisici in Cina e per consentire agli operatori cinesi di utilizzare i derivati sui metalli quotati a Londra. Le sinergie possibili e immaginabili avranno sicuramente delle conseguenze positive sul mercato dei derivati finanziari sull’acciaio.

Il mercato dell’acciaio, almeno in questa fase attuale, è rimasto più timido nelle sue oscillazioni, osservando i dati economici in provenienza dalla Cina più che gli alti e bassi della crisi europea. Purtroppo per i produttori di acciaio e minerale di ferro, i segnali dalla Cina non sono confortanti (…).

Il prezzo del rebar quotato a Shanghai ha perso il 13% dall’inizio dell’anno, e una stima dalla CISA riporta un calo del 96% degli utili dei maggiori produttori cinesi nel primo semestre dell’anno. Le riduzioni della produzione sono state finora troppo timide per consentire un riequilibrio del mercato, tanto che l’aumentare delle scorte di materiale ha fatto risorgere le voci di un nuova campagna di incentivazioni fiscali per l’esportazione di prodotti siderurgici. In effetti, le esportazioni nei mesi di maggio e giugno sono state le maggiori registrate negli ultimi due anni.

(…) Uno scenario che porterà nuove difficolta, e probabili rinvii dei colossali investimenti dei gruppi minerari australiani produttori di minerale di ferro. Le attese per una crescita continua della domanda di minerale di ferro da parte della Cina fino al 2025 (…).

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Ricordiamo infine che i nostri servizi sono riservati ad aziende e studi professionali e che i nostri clienti fruiscono di reports settimanali, mensili, annuali, con scenari economico finanziari e previsioni di prezzo a 12 mesi.