Euro, Dollaro, Diversificazione valutaria: prospettive del mercato dei cambi

Senza pretese di completezza e di un’esposizione organica, pubblichiamo questi brevi “appunti” su alcuni dei temi più attuali e importanti riguardo al mercato dei cambi, come promemoria per i prossimi tempi.

Tra gli argomenti di maggior interesse del momento spiccano l’andamento futuro del cambio euro-dollaro, il tema della diversificazione valutaria (ovvero l’allocazione di capitali su diverse monete, allo scopo di contenere e diversificare il rischio) il futuro comportamento del prezzo dell’oro (nella sua qualità di “moneta” rifugio).

Con riferimento al primo tema, ovvero il futuro comportamento del cambio euro-dollaro, ricordiamo la nostra opinione, più volte manifestata da fine 2011-inizio 2012 (pur nei limiti del blog, in cui non possiamo diffondere analisi riservate ai nostri clienti) di un moderato pessimismo, almeno nei primi due o tre trimestri dell’anno. L’effettivo comportamento di questo tasso di cambio ha rispettato le nostre attese e, dopo un inizio d’anno in salita fino quasi a lambire il livello di 1.3500 (a brevissima distanza dal massimo che ipotizzammo per l’intero 2012) ha successivamente iniziato un cammino discendente che, per il momento, è stato contenuto entro minimi di poco superiori ad 1.2000 (i minimi che ipotizzammo a gennaio, per il 2012, non sono lontani da tale area).

Nelle prossime 24 ore l’interesse degli operatori sarà concentrato sulle riunioni di Federal Reserve e della Bce, mentre venerdì pomeriggio saranno i dati dal mercato del lavoro statunitense a condizionare i movimenti del mercato. Nel più lungo termine, invece, oltre all’evoluzione a breve della crisi europea ed all’andamento delle economie, è possibile che i mercati comincino a concentrarsi su un fatto di grande importanza, previsto per il 12 settembre. Si tratta della decisione della Corte Costituzionale tedesca sulla conformità alla legge degli aiuti finanziari previsti per fronteggiare la crisi del debito e sugli accordi fiscali in Euro Zona.

Nonostante i forti rischi sul versante economico (che dovrebbero ispirare cautela ed avversione al rischio, a beneficio del dollaro USA) e la possibilità di una più pesante degenerazione della crisi del debito, non abbiamo ancora modificato la nostra opinione in merito al futuro del cambio euro-dollaro, rispetto a quanto ipotizzato a gennaio. La nostra idea, in altre parole, resta ancora moderatamente negativa per il futuro, ma considera anche la possibilità di una significativa ripresa dell’euro, entro l’anno.

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Diversificazione valutaria

Quanto al tema assai dibattuto, in questo momento cruciale, della diversificazione valutaria, soprattutto in funzione di evitare il “rischio euro”, pur non potendo addentrarci nella materia con considerazioni che restano riservate ai nostri clienti, ci preme almeno invitare ad una riflessione circa le attuali effettive potenzialità di questo orientamento. Semplificando e pur ritenendo opportuna, in linea teorica e di principio, una diversificazione tra valute (magari includendo anche l’oro) conviene, a nostro avviso non lasciarsi trascinare dall’emozione visto che i mercati tendono, tipicamente, a spingere la massa nella direzione sbagliata. Forse, pensando oggi alla diversificazione valutaria, in un contesto in cui se ne sente parlare così più assiduamente che un tempo e con toni di drammatica urgenza, vale almeno la pena di riflettere se, allo stato attuale, essa appaia effettivamente come un’esigenza pressante ed irrinunciabile, oppure sia un tipico segnale “contrarian” che, dagli attuali livelli, la strada delle quotazioni dell’euro, verso il basso, non è più molta.

Tante e varie sono le possibili considerazioni ulteriori in materia, anche perché, una volta che ci sia l’effettiva intenzione di acquistare monete diverse dall’euro, ai valori correnti, la scelta si presenterebbe complessa e difficile. Certe valute considerate oggi come bene rifugio, ad esempio franco svizzero e yen, oltre alle elevate quotazioni, implicano anche il rischio di una particolare volatilità, per i possibili nuovi interventi delle rispettive banche centrali. Quanto ad altre monete minori che negli ultimi anni hanno attirato grandi flussi di capitali a scopo difensivo (ad es. dollaro australiano, canadese, neozelandese) esse sono decisamente legate ai cicli economici ed al comportamento di alcune materie prime in particolare, sensibili all’andamento della propensione al rischio ed alla tendenza dei mercati azionari. Altre monete, in Nord Europa, Asia, Sudamerica, implicano diverse considerazioni ed esigono attenzione a peculiari fattori.

Insomma, una volta stabilito che si intende diversificare, agire in tal senso comporta analisi complesse e, nell’attuale scenario di storica crisi strutturale, molto difficili.

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Relativamente al futuro delle quotazioni dell’oro rinviamo a quanto detto in passato ed agli “Archivi”, visto che non abbiamo ancora maturato considerazioni nuove e diverse.