Euro-Dollaro, nota di Domenica ore 19:30

Calendario economico molto più leggero in questa nuova settimana che sta per iniziare. Visto l’atteggiamento manifestato dalla Banca centrale europea, giovedì 4 e i dati di venerdì sul mercato del lavoro americano, più forti del previsto, il sentimento e le aspettative degli operatori dovrebbero continuare ad essere ancora decisamente favorevoli al dollaro, almeno fino a quando la Fed non lascerà parlare anche i fatti, inequivocabilmente, riducendo in modo sensibile il cosiddetto QE (Quantitative Easing) oppure, al contrario, facendo marcia indietro rispetto quanto anticipato.

L’ormai palese divergenza tra l’orientamento della Fed e quello della Bce, non dovrebbe lasciar molto spazio a interpretazioni diverse circa la moneta che dovrebbe avere la meglio sui mercati, nel prossimo futuro.

Ancora poche righe per il Blog, dovendo dedicare le nostre attenzioni soprattutto ai clienti. La chiave attraverso la quale stiamo guardando al mercato dei cambi è quella di un ulteriore indebolimento di yen e franco svizzero verso il dollaro americano (così come già avvenuto nei mesi scorsi e come prevedemmo a fine 2012) e tale da ripristinare una signoria assoluta del dollaro stesso sul mercato e quindi anche sul nostro euro.

Fino a qualche tempo fa il dollaro riusciva ad imporsi sull’euro e qualche altra valuta minore, ma non su franco e yen, considerati monete rifugio dopo la crisi 2008, né sulle cosiddette commodity currencies (ad es. dollaro australiano, canadese, neozelandese) che hanno molto a lungo continuato ad attirare investitori e speculatori, a discapito delle altre maggiori monete e in particolare del dollaro. La crisi cinese, il crollo di commodities e preziosi, il conseguente rallentamento delle relative economie hanno messo a nudo la fragilità di queste ultime valute, lasciando risorgere di nuovo, unica e senza rivali, la cosiddetta valuta di riserva, ossia il Dollaro USA.

Il mercato sembra volerci dire che non resteranno alternative al dollaro, né beni rifugio credibili nei fatti, al pari del biglietto verde ed in tal senso è anche il recente comportamento dei prezzi delle materie prime ed ancor più dei metalli preziosi.

L’ulteriore debolezza che ci attendiamo da yen e franco verso dollaro, tuttavia, dovrebbe anche aiutare i cambi dell’euro verso queste due valute (EUR/JPY, EUR/CHF) sorreggendo, in parte, la moneta europea sul mercato nel suo complesso.

In estrema sintesi: lecito attendersi ulteriore debolezza dell’euro verso dollaro, ma senza esagerare…Ci pare del tutto improbabile peraltro, secondo l’opinione che sosteniamo da lungo tempo e che si sempre rivelata corretta, che la nostra moneta cada in modo particolarmente significativo verso il dollaro USA. Per il tasso di cambio dell’euro verso le monete diverse dal dollaro sarà un’altra storia…

Ricordiamo che l’andamento del cambio euro/dollaro, degli altri cambi principali e dei metalli preziosi è perfettamente in linea con quanto pronosticato a inizio 2013 nel nostro report annuale, riservato in via esclusiva ai nostri clienti, al pari dei report mensili.

Invitiamo le imprese che ci leggono ad una prova gratuita bisettimanale del servizio di reportistica sui cambi.

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(Le prove gratuite si riferiscono solo ai reports settimanali e non agli elaborati annuale e mensili con previsioni a 12 mesi).