Euro-Dollaro e mercato valutario: le nostre previsioni degli scorsi anni sono state rispettate, come sarà il 2013?
Come ampiamente noto, le nostre previsioni sono riservate in via esclusiva alle imprese clienti e questo blog serve solo a pubblicare brevi spunti tratti dalle analisi e ricerche dello staff, senza poter riferire delle materie trattate in modo ampio e dettagliato.
Invitiamo però le imprese che visitano questo sito a richiedere una prova gratuita (bisettimanale) del nostro report sui cambi. Per farne richiesta è sufficiente un messaggio a:
mg@mercatiefuturo.com
Uno sguardo al passato, per cominciare: la previsione formulata in febbraio 2012, per tutto l’anno si è rivelata corretta e le precise indicazioni fornite sull’andamento del cambio euro-dollaro sono state rispettate. La chiave di tale corretta visione delle cose è stata un atteggiamento di moderazione, di moderato pessimismo durante le fasi rialziste del mercato e di moderato ottimismo sulle potenzialità dell’euro, al contrario, nel periodo più difficile per la nostra moneta, durante l’estate. La sorpresa dell’anno, con nostra soddisfazione, è stato proprio l’andamento della moneta europea, che ha sconfessato tutte le nere previsioni del 2012. Di fatto l’anno scorso è stato negativo per il dollaro che ha chiuso il 2012 con perdite verso tutte le altre maggiori valute ad eccezione dello yen, rispetto al 2011.
In febbraio 2012 comunicammo ai nostri clienti la previsione di un possibile e probabile andamento annuale di euro-dollaro entro una fascia di valori di 1.3770 – 1.1880, restringendo tale “range” lo scorso settembre in un possibile massimo-minimo di 1.3300 – 1.2500 per i mesi successivi. I fatti sono andati esattamente in questo senso e da settembre, tra l’altro, il cambio è rimasto praticamente ingabbiato all’interno della fascia di prezzi ipotizzata.
Quando si verificherà, verosimilmente, l’uscita da questa coppia di valori massimo – minimo e quale direzione prenderà il cambio, a nostro avviso, è materia attualmente riservata ai clienti e di cui non possiamo parlare. In questa sede, tuttavia, vogliamo indicare alcuni dei temi su cui abbiamo lavorato per formulare le previsioni 2013 su euro-dollaro e che riteniamo potranno influire decisamente sul futuro orientamento del cambio in questione.
Il supporto derivante dall’andamento del cambio euro-yen, ad esempio, è stato un fattore di spinta importante per il rapporto euro dollaro ed ora occorre chiedersi se ed in che misura la recente tendenza alla debolezza dello yen potrà continuare anche nel 2013, fornendo generale sostegno all’euro verso le altre valute. Un ritorno alla debolezza per lo yen, nel lungo periodo, tra l’altro, potrebbe non essere gradito alla Cina, Paese molto attento all’andamento del nostro euro…
Al tempo stesso occorre valutare le realistiche prospettive del franco svizzero e del rapporto euro-franco, per comprendere la futura direzione della moneta unica europea, più in generale. La spinta derivante dai fondamentali e dalla funzione di bene rifugio potrà continuare a sostenere il franco, oppure sarà vinta dal risoluto atteggiamento della Banca centrale svizzera?
Altri spunti di analisi delle prospettive dell’euro nel 2013 riguardano, secondo la nostra visione, due fatti precisi, ovvero:
– il futuro rating degli Stati Uniti, dal momento che la soluzione al “fiscal cliff” in extremis non ha comunque risolto i problemi americani (tra non molto si tornerà a parlare di “tetto” per il debito pubblico);
– le prossime elezioni italiane quelle tedesche di ottobre.
Ci sono poi fattori più generali e legati all’andamento di tutti i mercati ed occorre rispondere alla domanda se il 2013 sarà un anno di rialzi per indici azionari e materie prime, come si potrebbe pensare leggendo nelle cronache correnti molti commenti ottimisti sul futuro economico mondiale (in particolare di Cina e USA). L’andamento della propensione al rischio, tuttavia, ha già tratto in inganno gli investitori negli anni precedenti e la cautela è ancora d’obbligo, nonostante i segnali positivi dalla Cina e quelli provenienti dal mercato immobiliare americano.
Per ora ci fermiamo qui…
