Petrolio 2012: che scenario per prezzi e consumi?

Nel 2011 pronosticammo di nuovo correttamente l’andamento dei prezzi petroliferi. Il 2012 si annuncia particolarmente interessante con riferimento alle prospettive questo bene ed occorre chiedersi se si ripeteranno le dinamiche dello scorso anno oppure ci sarà una diversa evoluzione. Rispetto a gennaio 2011 la crisi politica in Medio Oriente e Nord Africa sta oggi attraversando una fase più avanzata ed il rischio geopolitico è aumentato, con i recenti sviluppi in Siria e nelle vicende iraniane. Il tono dell’economia mondiale, tuttavia, appare mutato in peggio, così come i rischi nello scenario finanziario. Così scrivevamo in un report ai clienti, a fine gennaio 2011:

“La degenerazione della crisi nel Maghreb ha avuto significative ripercussioni anche sui mercati, con il petrolio di ancora una volta in rialzo, fino a quasi 90$ ma i metalli industriali di nuovo in ribasso. L’impennata dei corsi petroliferi, dopo i forti ribassi della settimana, è dovuta al timore che le tensioni in Egitto possano portare alla chiusura delle rotte petrolifere (Suez). In realtà bisognerà controllare strettamente ciò che avverrà per quanto riguarda l’oleodotto denominato SUMED (200 miglia tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo) tramite il quale si trasporta più petrolio che attraverso Suez. L’eventuale chiusura di entrambi aggiungerebbe 6.000 miglia di transito intorno al continente africano”.

Nonostante certe pericolose tensioni politiche, nel 2011 propendemmo, come noto, per un top dei prezzi in zona 107 – 108 $ (WTI) e successiva discesa con obbiettivo 75 $. Il barile continuò a salire, nei primi mesi dell’anno, fino a sfiorare i 115 $ ma poi scese esattamente fino al minimo ipotizzato. Alla base della previsione di allora c’erano, principalmente, due fattori: la possibilità di una drammatica degenerazione della crisi del debito e le prospettive della politica monetaria cinese, in un contesto di inflazione particolarmente elevata.

La situazione odierna sembrerebbe più preoccupante per la possibile degenerazione della crisi tra Stati Uniti ed Iran. La stessa Cina non sta perdendo tempo ed il Premier cinese Wen Jabao si trova attualmente in visita in Arabia Saudita, allo scopo di ampliare ulteriormente le relazioni con il proprio maggior fornitore di greggio in vista, evidentemente, di una possibile degenerazione dei rapporti politici Iran-USA.

Avremo dunque prezzi petroliferi fuori controllo? Gli aspetti da valutare, sia sul versante economico che politico internazionale sono molteplici e non tutti positivi per la dinamica dei corsi petroliferi. Quanto al petrolio dei paesi colpiti da embargo è possibile, secondo alcuni esperti, che esso continui a fluire verso il mercato. a prezzi scontati.

Segnaliamo in merito ai possibili sviluppi dello scenario petrolifero tre interessanti articoli della CNN:

Iran’s ‘distressed’ oil to keep flowing – at deep discount

Oil price spike from Iran sanctions seems unlikely

Don’t expect an Iranian oil crisis

Quanto alla nostra previsione di prezzo, per il momento essa è riservata ai nostri clienti. Segnaliamo, tuttavia, l’articolo del 7 gennaio.

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