Mercati finanziari 2012 ed opinioni fuori dal coro

Il sentimento degli operatori, sul breve termine, è migliorato, ma ci stiamo avviando verso il 2012 in un’atmosfera cupa più che mai, in cui tutti i nodi della crisi sistemica iniziata alcuni anni fa sono ormai emersi completamente e minacciano di deflagrare contemporaneamente, creando condizioni di estrema pericolosità.

Non intendiamo sottovalutare, in alcun modo, i gravi rischi dell’attuale scenario, su più versanti, anche perché avevamo messo in guardia sui medesimi in tempi lontani, alcuni anni fa, quando i mercati erano ancora quotidianamente inebriati da notizie entusiastiche sulle future prospettive economiche del pianeta. Proprio per questa schizofrenica tendenza delle borse e del’umore di coloro che vi operano, di questa tipica inclinazione alle visioni estreme, in senso positivo o negativo, tuttavia, ci è sempre stato sommamente gradito  individuare anche prospettive contrarie all’opinione comune, cercando gli aspetti positivi, quando le cronache parlano della fine del mondo e quelli negativi allorché ci vien detto che siamo nel migliore dei mondi possibili.

E’ conservando tale forma mentale che, anche oggi, vogliamo guardare agli avvenimenti correnti e loro possibili sviluppi. Ciò essenzialmente sulla base del fatto che, cinicamente, riteniamo che le tendenze ed opinioni dominanti, in ciascuna epoca, non siano altro che il riflesso di precisi indirizzi ed interessi politico-economici tendenti a guidare il consenso generale sui temi di volta in volta preferiti.

Su questa radicata convinzione, anche quest’anno ci accingiamo a formulare nuove ipotesi e previsioni sul futuro delle materie prime e possiamo anticipare che riteniamo che sui mercati agiranno anche alcuni fattori positivi e che le opportunità non mancheranno. Forse non saranno opportunità per tutti ma, verosimilmente, per molti potrebbero essere più grandi del previsto.

Al centro dell’attenzione, nel prossimo anno, oltre agli sviluppi della crisi europea ci saranno quelli dell’economia nell’area asiatica ed in particolare la possibilità che la Cina riesca ad uscire di nuovo dall’attuale periodo difficile, con danni limitati. Più volte abbiamo parlato di Cina in passato, sempre in modo disincantato, ma ora l’attenzione degli operatori sarà ancor più fortemente concentrata sugli eventi in questo Paese che ancora una volta potranno fare la differenza in termini di domanda globale di commodities. A proposito di Cina, ricordiamo che in autunno 2012 ci sarà un generale ricambio dei vertici politici e militari e tale fatto ci ha portato a pensare, di recente, che il colosso asiatico possa continuare a stupire in positivo, contro un’opinione abbastanza largamente condivisa che vedeva gravi squilibri ed imminenti fenomeni di scoppio di “bolle”.

Mercato immobiliare USA ed orientamento della Federal Reserve, a nostro avviso, potrebbero riassumere quel ruolo centrale di propulsione che negli ultimi anni aveva progressivamente perso d’importanza a favore delle vicende dei BRICS (di cui fino a poco fa si diceva che con il loro sviluppo avrebbero trainato l’economia globale, insieme alla Germania).

La geopolitica in Medio Oriente, verosimilmente, chiederà di nuovo il suo tributo.

Non possiamo ovviamente entrare nel dettaglio dello scenario che stiamo considerando per il futuro, trattandosi di materia riservata ai nostri clienti, ma volevamo riferire delle nostre attività, secondo lo spirito del blog.