Magazzini LME, altre notizie in arrivo

Altre notizie in arrivo in quella che è stata ormai chiamata la “Guerra dei magazzini”. La Borsa dei Metalli di Londra ha cancellato dall’elenco dei depositi accreditati, nei giorni scorsi e con effetto immediato, un magazzino in Asia ed un paio in Europa.

Di oggi invece la notizia (peraltro ampiamente attesa) del raddoppio del limite minimo giornaliero di metallo (da 1.500 a 3.000 tonnellate) che dovrà uscire dai magazzini LME che ne detengano oltre 900.000 tonnellate in un’unica località (il provvedimento decorre dal prossimo 1 aprile). Scopo del provvedimento, ovviamente, risolvere i gravi problemi di logistica che hanno causato lunghe code e ritardi per il ritiro della merce, con conseguenze, secondo alcuni, su premi e prezzi di mercato.

Si è parlato di “Guerra dei magazzini” a proposito di una serie di fatti ed eventi che hanno visto in qualità d’attori alcuni grandi gruppi bancari ed importanti società di trading su materie prime i quali avrebbero acquistato quote proprietarie delle società titolari di magazzini per il deposito di metalli, negli ultimi due anni.

Il passo successivo sarebbe il trasferimento preferenziale del metallo di proprietà della banca o della società di trading presso luoghi di destinazione appartenenti a queste stesse istituzioni. I tempi di uscita del metallo acquistato e detenuto presso alcuni di questi magazzini (anche molti mesi) hanno suscitato dubbi e qualche malumore, soprattutto con riferimento al sospetto che tempi così lunghi per le consegne possano alterare la naturale dinamica del mercato dei premi ed i prezzi stessi.

In merito all’aumento del minimo giornaliero previsto per le consegne di metallo, pare poco verosimile si tratti di disposizione risolutiva.