Dollaro e metalli, breve nota d’aggiornamento

Oggi è giornata festiva nel Regno Unito e negli USA e solo da domani, in presenza di mercati più liquidi, vedremo quale sarà il seguito del movimento di rimbalzo dei prezzi iniziato la scorsa settimana per materie prime ed euro.

La moneta unica si è ripresa negando ulteriori movimenti ribassisti, dopo un breve calo sotto quota 1.4000 lunedì 23 maggio. Il recupero è continuato per tutta la settimana grazie a notizie di rinnovato interesse per il debito europeo da grandi investitori (pare asiatici, non nuovi ad interventi di questo tipo durante la crisi in zona euro). A questo fatto si sono sommate dichiarazioni di fonte diplomatica, in occasione del G8, in merito a preoccupazioni da parte statunitense sul recente comportamento dell’euro. Il resto lo hanno fatto, evidentemente, le ricoperture, mentre i metalli di base, da metà settimana, hanno festeggiato e chiuso anche venerdì con intonazione decisamente positiva. In questo caso hanno influito molto positivamente, oltre all’andamento del dollaro, alcuni nuovi pareri di fonte istituzionale in merito alle prospettive di certi metalli non ferrosi e del petrolio. Converrà mantenere alta la guardia, si avvicina il periodo estivo, di regola prodigo di sorprese, rese più facili per il calo di liquidità. Lo scorso anno, di questi tempi, si realizzavano i minimi annuali di prezzo per i metalli, dai quali rinacque un forte movimento rialzista culminato solo nei primi mesi del 2011. Tutto ciò avvenne allora in un clima di pessimismo e previsioni istituzionali meno favorevoli di quelle pubblicate successivamente. Vedremo che succederà quest’anno…

Per parte nostra continuiamo ad attenderci un comportamento dell’euro più pienamente rispondente alle notizie provenienti da Eurozona ed un proseguimento della discesa dei prezzi dei metalli (almeno di alluminio e rame, visto che tutti gli altri metalli industriali hanno già raggiunto recentemente i nostri obbiettivi di breve).