Ferro ancora leader, nella tempesta dei mercati, i prezzi vanno su!

Le quotazioni del minerale divergono ancora da quelle delle altre materie prime, così come da quelle dei non ferrosi e puntano verso l’alto, incuranti del tumultuoso disordine che regna sui mercati, aggravato anche da fattori tecnici. 

La situazione che si sta verificando sul mercato del ferro è del tutto particolare, grazie a un insieme di fatti e circostanze vecchi e nuovi che, agendo in modo combinato, continuano a disorientare gli operatori, aggravando ulteriormente la situazione di coloro che devono approvvigionarsi o decidere quale strategia commerciale seguire.

Ora, a complicare ulteriormente lo scenario, ci sono anche le misure restrittive adottate da Australia e Sudafrica, per fronteggiare la diffusione del virus, proprio mentre la domanda cinese potrebbe risalire, per il ritorno alla normalità dell’apparato produttivo, mentre le scorte sono al minimo da agosto.

Senza dilungarci qui su ciò che è materia riservata ai nostri clienti, vogliamo ricordare alcune peculiarità dei mercati delle materie prime, rispetto ad altri beni di natura finanziaria. Se questi ultimi (denaro compreso) sono velocemente replicabili in quantità illimitata, il medesimo fatto non vale per le materie prime, una volta che, a causa di una crisi, il mercato non ne renda più disponibili, per assenza di convenienza economica.

Il lungo e lento iter necessario per produrre una commodity, crea i presupposti per una straordinaria volatilità dei prezzi qualora, ad un certo punto, si crei uno shock da domanda, dovuto ad una sensibile alterazione dell’equilibrio domanda-offerta.

Il caso del minerale di ferro sia d’esempio. I prezzi attuali, così elevati, anche in una situazione di pesantissima crisi, sono dovuti al restringersi dell’offerta, per diverse cause naturali. Gravi problemi logistici, inoltre, amplificano la scarsità di questo bene, contribuendo a mantenere i presupposti per quotazioni elevate anche, paradossalmente, in una fase di caduta dell’economia.

Un’altra caratteristica delle materie prime (disponibili sempre e comunque in quantità limitata) e dei beni reali è la loro tendenza a rivalutarsi rispetto alla perdita di potere d’acquisto delle monete (legata all’aumento di quantità disponibili di queste ultime), e ciò va ricordato, in tempi come gli attuali, con tutte le banche centrali che hanno nuovamente attivato la stampante…

Opportuno rammentare, poi, l’inversa correlazione che lega il comparto delle commodities al valore del dollaro, nella sua funzione di valuta all’apice del sistema valutario internazionale. All’aumento del prezzo del dollaro (rispetto alle altre monete) corrisponde di regola un calo dei prezzi delle materie prime e viceversa.

Si tenga presente, infine che, pur con alti e bassi e tra alterne vicende, le materie prime possono costituire una riserva di valore che non si può azzerare, a differenza da qualsiasi altro tipo di beni di natura puramente finanziaria.

Continuiamo regolarmente a tenere sotto controllo l’evoluzione del mercato, riferendone tempestivamente ai nostri clienti, nei nostri Report settimanali e mensili destinati a Direttori acquisti e Capi azienda. 

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