Fare impresa per i giovani italiani è ancora possibile: una ricetta si trova in cucina

I nostri lettori più assidui sanno bene ormai che ci piace, di tanto in tanto, fuorviare dai temi usuali di questo blog per dar spazio a tematiche alternative, tra le più varie; ebbene, è con particolare piacere che compiamo stavolta una deviazione gastronomica che ci auguriamo sia gradita ed incuriosisca anche chi si prenderà il tempo di leggerci.

Un nostro cliente, giovane imprenditore con l’hobby della cucina, ci ha di recente invitato ad un cosiddetto “Social Eating”, termine di cui fino a poco tempo fa avremmo solo potuto intuire il significato, grazie ad una buona padronanza dell’inglese, ma di cui non sospettavamo l’esistenza.

Ecco la trovata: location tenuta segreta fino all’ultimo momento (rivelatasi poi essere uno splendido appartamento nel centro storico di Milano) così come ignoti erano i commensali. Ingrediente essenziale per la buona riuscita della serata, una cuoca giovane e vulcanica, ricca d’idee originali. Una figura nuova, il Personal Chef – altrimenti detto cuoco a domicilio – realizza menu di propria creazione e li propone ad un gruppo di persone (che spesso s’incontrano quella sera per la prima volta) riunendoli alla stessa tavola, nel rispetto dell’antico binomio cibo/convivialità secondo il quale mangiare in compagnia significa condividere un momento, emozioni e sensazioni, conversando piacevolmente (e innaffiando possibilmente l’ensemble con qualche buona bottiglia) che è poi l’intento di chiunque, sedendosi a tavola, non desideri semplicemente nutrirsi ma vivere un’esperienza sensoriale (quando non metafisica) ben più completa e profonda.

Conoscere Stefania Corrado è senz’altro incontrare il suo talento indiscusso, la capacità di trasmettere passione nelle sue creazioni, dove ogni ingrediente risalta senza prevalere mai, l’amore per le cose belle, buone e fatte bene, secondo l’antica filosofia del kàlos kài agathòs di ellenica memoria, ma, soprattutto – parlando da imprenditore ad imprenditori, non da buongustaio o sedicente critico gastronomico – è conoscere una realtà promettente in un momento e in un contesto così ostici come quelli attuali, in cui l’economia e l’occupazione languono, gettando una luce un po’ più rassicurante su uno scenario non esattamente roseo.

Trent’anni, una laurea in economia e un master negli Stati Uniti, Stefania lavora nei primissimi anni della propria carriera nel settore pubblicitario; poi la presa di coscienza di ciò che vuole fare davvero nella vita e il salto verso la grande passione di sempre: “mettersi ai fornelli e realizzare piatti che aiutino la convivialità e inseguano la felicità”, per dirla con le parole della Chef medesima, curatrice anche di un blog personalewww.4youfood.it.

E così, anzitutto un accurato percorso di formazione, indispensabile anche per i più virtuosi in qualunque ambito: corsi di cucina, di sommelier, di igiene alimentare, dapprima amatoriali poi sempre più professionali. Un excursus in rapida ascesa e tuttora in divenire, la collaborazione con altri giovani Chef emergenti e il contatto con alcuni tra i protagonisti indiscussi del panorama gastronomico nazionale; infine, l’avvento di 4youfood, un’avventura che unisce il piacere della tavola al piacere della condivisione con le persone, con l’intento di appagare mente e corpo.

Da Ottobre 2012 membro della Federazione Nazionale Personal Chef, vincitrice di numerosi premi e concorsi, Stefania non solo crea menu personalizzati direttamente a casa del cliente o dei suoi cari; tra gli innumerevoli impegni, oltre agli appuntamenti di Social Eating, collabora ad un progetto con il carcere minorile “Beccaria”, organizza anche corsi di cucina per chi volesse apprendere i segreti o anche solo i primi rudimenti dell’arte culinaria, e ha perfino curato una sezione dedicata alla realizzazione di menu da barca a vela. Chi va per mare lo sa: la cucina da cambusa, piuttosto spartana per esigenze di spazio e degli stomaci più deboli, offre ben poche attrattive per il palato, eppure con un po’ d’inventiva e un supporto logistico adeguato, è possibile restituirle la giusta dignità.

Tornando alla nostra esperienza diretta, sebbene potremmo volentieri soffermarci sulla descrizione delle portate di questa cena, che pure ci è rimasta impressa per la sinfonia di sapori e profumi, tutti rigorosamente in armonia tra loro, nonché per la presentazione dei piatti (perché è ben vero che anzitutto l’occhio vuole la sua parte) preferiamo, in questo contesto, tralasciare l’aspetto sensoriale dell’esperienza, rimandando il compito agli addetti ai lavori. La rete, così come le guide gastronomiche, trabocca di recensioni di critici entusiasticamente osannanti o impietosamente tranchant di Chef più o meno stellati, al comando di ristoranti più o meno blasonati; talvolta a ragione, talaltra meno, in ogni caso non spetta a noi questo ruolo, dovendo riconoscere di essere assai abili nell’indulgere nei piaceri della buona tavola e della convivialità, ma non altrettanto a realizzarli per altri, se non in maniera dilettantistica.

Ciò che ci interessa qui è presentarvi una persona senz’altro gradevole, che ci ha conquistato con la sua simpatia e spontaneità, ma soprattutto un’imprenditrice giovane e determinata che ha fatto della propria passione di sempre un mestiere indubbiamente interessante, insolito e – seppur a fronte di un considerevole dispendio di energie – prodigo di soddisfazioni, emblema per i giovani ambiziosi ma al contempo motivati e desiderosi di darsi da fare.

Chi desiderasse approfondire la sua conoscenza, può ripercorrere i passi più significativi e gli appuntamenti più importanti nel breve ma intenso arco di vita di 4youfood al seguente link, corredato di album fotografici:

http://www.facebook.com/4youfood/photos_albums.