La crisi come opportunità: recensione a cura di Claudia Chiari di “Come fare soldi nei periodi di crisi”, il libro di Angelo Deiana e Roberto Barbato

In attesa di riprendere a trattare i temi tipici del blog, diamo spazio ad un’altra divagazione, ospitando la breve recensione dell’amica Claudia Chiari, esperta di marketing e mercato dei beni di lusso, sul libro “Come fare soldi nei periodi di crisi”.

Crisi, cambiamento, opportunità. Queste le parole chiave di Come fare soldi nei periodi di crisi, un vero e proprio manuale di istruzioni pronte per l’uso di Angelo DeianaRoberto Barbato, edito dal Gruppo 24 Ore, per guardare la realtà che ci circonda con lenti diverse da quelle che solitamente indossiamo.

Un titolo decisamente contro corrente rispetto ai media che non fanno che ricordarci quanto soffriamo a causa della crisi e a quanto ancora dovremmo rinunciare nel prossimo futuro. La crisi è reale e innegabile, ma una cosa è certa: lamentarsi non porta a nulla, se non a stare peggio. La mente umana detiene il potere di renderci schiavi – e purtroppo spesso ci riesce! – di un meccanismo perverso, quello di essere irresistibilmente attratta dalla cose negative, magari ingigantendole, ma di trarre linfa vitale dal pensiero positivo.

Una contraddizione? Forse. Una sfida? Decisamente sì. Deiana e Barbato, fra provocazioni, esempi pratici e check list di controllo, ci dicono come e cosa fare per riprendere in mano la bussola della nostra vita e puntare dritti verso il porto dove vogliamo approdare, con il bagaglio dei nostri desideri e le nostre passioni, non dove ci conduce la tempesta della crisi né tanto meno dove condizionamenti sociali e personali ci fanno credere che faccia al caso nostro ancorare la nave.

La lezione numero uno arriva dall’estremo oriente: mentre noi scriviamo crisi, i cinesi usano due idiomi per esprimere le stesso concetto che stanno per “pericolo” ed “opportunità”. E poiché la linguistica riflette il pensiero, già questo la dice lunga sull’approccio adottato. La crisi è lì per gridarci che qualcosa non funziona e, come diceva saggiamente Albert Einstein, è da folli pensare di ottenere un risultato diverso facendo sempre le stesse cose. Quindi la parola è solo una: cambiare. E fare del cambiamento la nostra unica variabile costante di vita, nei periodi di crisi e non solo.

E’ la perenne legge della selezione naturale: chi si adatta sopravvive e chi non lo fa si estingue. Il capitalismo intellettuale è il principale propulsore della rivoluzione del nostro millennio ed ha reso la competizione antropocentrica, basandola sul valore generato dalla creatività e dalla professionalità delle persone e sul contributo delle innovazioni tecnologiche. Questo significa che il nostro valore aggiunto non siamo altro che noi stessi, con il nostro sapere ed il nostro saper fare. Dunque la nostra sete di conoscenza deve essere il carburante che ci muove ed il nostro obiettivo la continuità professionale, non la continuità del posto di lavoro come era una volta, quando si entrava in azienda con l’ottica di trascorrerci  i successivi trent’anni. Il mondo cambia e noi dobbiamo stare al passo coi tempi, non subendoli ma accettandoli e tenendo sempre in mano le redini della nostra vita.

Diventare imprenditori di noi stessi e vendere le nostre competenze sul mercato, responsabilizzando sé e gli altri perché oggi si richiede flessibilità ed organizzazione anche al semplice dipendente che non è più chiamato solo a svolgere meccanicamente le sue mansioni. Sfruttare tutte le nostre risorse, personali, fisiche e mentali, governare le emozioni – gli antichi la chiamavano temperanza e non a caso la qualificavano come una virtù – come la collera, la preoccupazione, la speranza e l’ottimismo che non danno mai brillanti risultati quando agiamo d’impulso sotto il loro giogo.

E ancora, creare e coltivare la propria rete di connessioni, perché non si è soli ad affrontare la vita e le crisi. Senza dimenticare il potere dei social media, dei quali tutti siamo stati costretti ad accorgerci: LinkedIn, Facebook, Twitter, YouTube. Possono non piacerci, ma imparare ad usarli, senza demonizzarli né osannarli, vuol dire aumentare in modo esponenziale la gamma delle nostre opportunità, inserendoli in un sistema di marketing e branding personale dove il virtuale ed il reale si integrano in maniera intelligente senza dichiararsi guerra.

Ecco il vademecum da mettere in pratica quotidianamente. Sempre. Perché le crisi, economiche, personali e familiari, possano essere per noi solo un momento di passaggio come la notte in attesa che arrivi l’alba.

In fondo, non può dire di essere veramente in crisi, chi ha sempre pronto in tasca un “piano B”.

Claudia Chiari

http://www.claudiachiari.com/

Come fare soldi nei periodi di crisi

Autori: Angelo Deiana, Roberto Barbato

Prefazione: Mario Resca

Introduzione: Giovanni Rana

Contributi: Giulio Azzolini, Roberta Caselli

Il video: www.youtube.com/watch?v=_ySnx_WvbFg