Mercato del lusso, gioielli, preziosi: l’analisi di Claudia Chiari

Nei giorni scorsi abbiamo avuto una lunga conversazione con un nostro cliente che si occupa di produzione e commercio di orologi, gioielli e preziosi (metalli, pietre). Non potendo soddisfare i suoi quesiti e dovendoci limitare a quelli strettamente attinenti al mercato dei metalli preziosi (in particolare oro) ed a quello valutario ( soprattutto tendenza del cambio euro/dollaro) abbiamo girato le altre domande del nostro interlocutore all’amica Claudia Chiari, esperta del mercato del lusso, giornalista ed autrice del bellissimo libro “Everlasting Luxury” (disponibile solo in lingua inglese) di cui già parlammo nel blog, in altre occasioni. Per descrizione, informazioni ed eventuale acquisto del volume rinviamo ai seguenti collegamenti:

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In seguito abbiamo chiesto a Claudia se volesse tradurre qualcuno dei punti trattati nella conversazione con il nostro cliente in un breve resoconto utile anche ai lettori del blog, tra i quali ci sono dirigenti di aziende legate ai preziosi ed al settore del lusso. La nostra amica ha quindi condensato nel breve articolo che segue, a Sua firma, alcuni dei temi trattati.

Tempo di lusso: il momento d’oro di orologi e gioielli

di Claudia Chiari

http://www.claudiachiari.com/

Tempo di lusso, in tutte le sue accezioni. Dalla cura del proprio aspetto, figlia di un edonismo sempre più spiccato anche nel mondo maschile, a quello del proprio benessere psico-fisico, fino a tutto ciò che corona ogni aspetto di quel lifestyle di cui si è in cerca dopo aver soddisfatto tutti i bisogni della famosa piramide di Maslow.

E se la crisi non fa che ridurre a pieno ritmo le tasche del ceto medio, quelle dei Paperoni di tutto il mondo non hanno mai visto probabilmente un momento così florido.

Patrimoni ingenti, di vecchi e nuovi ricchi, a caccia di forme di investimento capaci di tutelare la propria fortuna e, se possibile, farla crescere con stabilità. Bene rifugio per antonomasia, e non solo, fin dalla notte dei tempi, la gioielleria di alta gamma vede ben prosperare la sua nicchia facente parte del più vasto settore del lusso.

Mentre sul mercato dell’oro in qualità di investimento cedo la parola all’amico Mario, forte della sua vasta expertise sul campo dei metalli e delle materie prime, da parte mia preferisco focalizzarmi sugli aspetti di marketing del settore.

Lusso e tradizione: ecco le punte di diamante che il Vecchio Continente ha sfoderato dal proprio repertorio, veri carri trainanti di economie ormai sature e stagnanti, capaci di dare prova esemplare di come reagire alla crisi. La Bellezza salverà il mondo, si legge nell’Idiota di Dostoevskij e, se è pur vero che questa frase ha scatenato un fiume di interpretazioni, a me piace pensare che il Bello nel senso greco del termine rimanga folgorante luce nel buio della crisi, poco importa se economica o esistenziale. E a guardare lo spaccato economico del momento, neanche a farlo apposta, è proprio il Lusso, fonte di Bellezza per definizione, a far sì che l’Europa riesca ad emergere nonostante l’imperversare della crisi.

Le ultime proiezioni di mercato di Altagamma, la Fondazione che riunisce aziende italiane con reputazione internazionale operanti nella fascia più alta del mercato, ci dicono che i protagonisti del Lusso 2012 appartengono a due categorie: accessori e pelletteria da una parte, gioielleria e orologeria dall’altra. Il loro palcoscenico? America Latina e Asia, in particolar modo Brasile e Cina, i cui consumatori sono in realtà anche i protagonisti degli acquisti delle principali capitali europee.

Un’apparente contraddizione? Da un lato crescono prodotti che rappresentano il varco di accesso al mondo del lusso: sebbene un paio di scarpe firmate Louboutin – alzi la mano la donna che non ha mai sognato di indossarne un paio! – abbia un costo non proprio alla portata di tutti i consumatori, è sicuramente più abbordabile di un vestito da sera dell’Atelier di Louis Vuitton che, tuttavia, il grosso del fatturato lo registra con gli accessori, a partire dall’intramontabile Speedy. Il significato? Sempre più persone bussano alla porta del Lusso e, come in tutte le cose, iniziano dal punto di partenza che poi, per una buona fetta, coinciderà anche il punto di arrivo.

Dall’altro lato, la crescita più importante è di quello che viene definito hard luxury che tiene il passo della crescita a doppia cifra, grazie al boosting del retail e all’assalto ai brand dei nuovi mercati, tutti scenari emersi anche a Baselworld, il salone mondiale di orologi e gioielli tenutosi a Basilea a marzo.

La gioielleria conferma tuttavia quello stesso trend descritto poco fa: aumenta la richiesta dei gioielli più costosi e, contemporaneamente, si impone il trend del segmento più accessibile rappresentato per esempio dall’argenteria. Forse una dimostrazione che il lusso della terra di mezzo sta scomparendo? Quello che importa alle aziende di settore è mettere a segno il fatturato, indipendentemente dal prodotto venduto o dalla zona geografica degli acquisti: gli sforzi, spesso titanici, si concentrano dove il raccolto promette buoni frutti – come in Cina che da sola conta per il 30% del mercato mondiale di questo settore – a patto che si investa nei monomarca e che si faccia percepire il proprio brand, condizioni praticamente indispensabili per aggiudicarsi la propria fetta di mercato.

Il Made in Italy, sinonimo di buon gusto e stile in tutto il mondo, riveste sicuramente un ruolo di primo piano nelle importazioni dei paesi emergenti. Nel 2011 si è registrato un incremento sui ricavi e sulle esportazioni: il risultato, che non dà segni di flessione negativa, è frutto anche dell’aumento del costo delle materie prime che non semplifica di certo le vendite, ma che “il consumatore accetta perché vede nel gioiello sempre di più un bene rifugio”, come ha sottolineato Giorgio Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani.

Ricercatezza e innovazione combinate a tradizione e artigianato. Materiali inediti come la ceramica high tech, piume di pavone, pelle, seta, marmo per Bulgari e bambù per Gucci, anche se non si può parlare di vere e proprie tendenze, a parte forse un crescente ritorno all’oro giallo. Quello che conta è aumentare la piazza dei consumatori, ampliando l’offerta sia verso l’ultra lusso che verso l’accessibile.

Perché il tempo del Lusso possa essere sempre d’Oro.

Claudia Chiari

press@claudiachiari.com