Financialounge: la nuova piattaforma su investimenti e risparmio gestito

Dedichiamo questo articolo ad una nuova piattaforma web concepita per favorire il rapporto diretto tra le Società del risparmio gestito e il pubblico dei risparmiatori, migliorando la conoscenza in materia d’investimenti.

Si tratta di

http://www.financialounge.com/

Ne parliamo qui oggi a proposito di un recente contributo di questo sito in materia di mercato dei beni di lusso, settore in continua crescita nonostante la crisi. Alcune imprese nostre clienti, tra l’altro, operano in questo fortunato mercato e pertanto abbiamo un valido motivo in più per riferirci a tale argomento.

A questo collegamento si può trovare l’articolo di Financialounge in materia d’investimento in detto settore.

Un’altra importante ragione per affrontare questo tema è che mercatiefuturo si è da poco arricchito di una nuova collaborazione con l’amica Claudia Chiari, esperta di marketing e di beni di lusso ed autrice del bellissimo libro “Everlasting Luxury”.

Lasciamo la parola a Claudia per qualche considerazione sul mercato dei beni di lusso, in questo Suo recentissimo contributo dal titolo:

Lunga vita al Lusso e al suo consumatore

La crisi impazza sui mercati, alimenta quotidianamente la stampa ed il parlare comune di chi la subisce e non solo. C’è chi, a dispetto di tutto questo, non solo non accusa segni di debolezza, ma spiega le vele verso nuovi lidi spinto dal vento del cambiamento: è sicuramente il caso del lusso, da sempre segno di distinzione e di potere, richiesto a gran voce dai paesi emergenti, i nuovi detentori della ricchezza mondiale, inarrestabili consumatori di brand che siano in grado di distinguere il loro status.

E se il divario fra coloro che faticano a sbarcare il lunario e coloro che vedono crescere vorticosamente i propri averi non fa che aumentare, ecco che il mercato del lusso non fa che beneficiarne, ancorandosi sempre di più alla stretta vetta della piramide della fortunata élite che la occupa.

Lusso sì, ma a certe regole. Per aggiudicarsi il cliente della Cina o della Russia, la carta vincente è il brand, meglio se con un’héritage storica e ben affermato sui mercati maturi – del resto lo spirito di emulazione verso chi, prima di noi, si è potuto permettere un certo stile di vita non è certo un’invenzione del nostro secolo – e con una rete retail di monomarca, cosa che permette di “esperienziare” meglio il marchio ed avere una gratificazione psicologica capace di trascendere dal mero valore economico. Dunque una scelta decisamente più emozionale che razionale, tanto più emozionale quanto più inaccessibile perché non univocamente legata alle caratteristiche del prodotto o del servizio.

A conferma dei dati riportati da Financial Lounge, l’internazionalizzazione è dunque uno dei fattori chiave per affermare il proprio successo nel settore lusso. Insieme alla riscoperta della tradizione e della cura artigianale del prodotto unita alle nuove tecnologie di lavorazione, all’innovazione nella catena distributiva – sugli outlet e sull’e-commerce nessuno avrebbe scommesso fino a qualche anno fa – ed alla digitalizzazione della comunicazione, dà vita a quel mix che, se mescolato ad arte, nella crisi vede solo opportunità.

Claudia Chiari

http://www.claudiachiari.com/