Rischio inflazione e speculazione sulle materie prime

Il fattore inflazione sta cominciando a far sentire la sua voce e le sue ragioni sui mercati finanziari (era ora…). Una breve nota in merito: la gravità della situazione attuale deriva soprattutto dal fatto che la crescita dei prezzi si sta manifestando in modo molto più evidente in Cina (e negli altri paesi BRIC) ed ha alla base principalmente la componente alimentare. Tenuto conto che il mondo intero importa dalla Cina e dai paesi emergenti è verosimile che forti aumenti dei prezzi finiscano per trasferirsi anche alla situazione dell’Occidente, con decisivi riflessi sulla politica monetaria di Bce e Fed e conseguenti preoccupazioni sulla crescita economica nelle due aree di riferimento. Nel primo caso, infatti, il possibile rialzo dei tassi avrà effetti diversi da paese a paese in zona euro, con pericoli soprattutto per la periferia (vista la crisi del debito) mentre, nel caso degli Stati Uniti, i rischi potranno essere soprattutto su consumi e future dinamiche del mercato immobiliare. Eventuali rivalutazioni dello yuan cinese, in un simile contesto, non farebbero altro che aggravare la situazione.

Quanto alla speculazione sulle materie prime, in questi giorni la stampa è piena di commenti in merito, con il solito tono negativo. In realtà la speculazione è a sua volta un effetto (delle politiche monetarie) e non la causa del rialzo dei prezzi. Naturale che, in un contesto di tassi zero ed estrema abbondanza di moneta, i prezzi dei beni reali tendano a salire. Un’altra precisazione è d’obbligo. Si tende sempre ad associare la speculazione ai mercati finanziari, mentre l’economia è da sempre (ed anche oggi) costellata di speculazioni aventi ad oggetto beni non quotati sui mercati finanziari (si pensi ad esempio al caso dell’acciaio, prima della quotazione ufficiale nel 2007-2008 o a quello del ferro). E ciò per parlare di esempi di particolare importanza, mentre anche la nostra vita materiale quotidiana può facilmente riscontrare speculazioni d’ogni genere, facendo pensare ad un fenomeno intimamente connesso alle attività umane.