METALLI NON FERROSI, la cautela prevale, l’alluminio si stacca dal gruppo…
Pubblichiamo di seguito stralci dal nostro nuovo Report settimanale sui metalli non ferrosi valido per il periodo 1-5 settembre.
“(…) Le quotazioni dei metalli industriali rallentano di nuovo, dopo qualche tentativo rialzista e, in chiusura di settimana, i venditori hanno la meglio, in un mercato poco liquido, complici anche le perduranti tensioni del quadro geopolitico. Un atteggiamento di prudente attesa prevale, sia a Shanghai che a Londra e i traders preferiscono non intraprendere nuove iniziative, restando a osservare il mercato dall’esterno. Il solo alluminio si stacca con decisione dal gruppo dei non ferrosi per raggiungere il massimo da 18 mesi, oltre quota 2.100 $. Le scorte sono in discesa e, con oltre il 50% del metallo disponibile (LME) nelle mani di un unico operatore, le sorprese sono possibili.
Nulla di nuovo o di particolare sul quadro economico internazionale, rispetto alle nostre precedenti analisi, salvo il fatto che i recenti segnali di debolezza dell’economia europea stanno alimentando le aspettative di nuovi interventi espansivi da parte della Bce con effetto positivo, verosimilmente, su tutti i mercati e con la possibilità di deprimere ulteriormente il tasso di cambio euro-dollaro.
Quanto al petrolio, in base ad una serie di recenti elaborazioni, riteniamo molto più probabile l’ipotesi di nuove discese di prezzo, anche particolarmente sensibili, rispetto all’opzione contraria, di una ripresa dei corsi.
Il mercato nei prossimi giorni
Nei prossimi giorni l’andamento del mercato dovrebbe gradualmente cominciare a tornare alla normalità, dopo la pausa estiva, con progressivo aumento dei volumi e della volatilità. La nuova settimana, tuttavia, potrebbe vedere una partenza in sordina, per la festività statunitense del Labour Day, lunedì 1 settembre e vista la presenza di importanti comunicazioni statistiche ed altri appuntamenti, a settimana inoltrata. I traders, infatti, tenderanno a posizionarsi lentamente e gradualmente, nell’arco della settimana.
Il calendario economico sarà fitto di appuntamenti importanti, tra i quali vogliamo citare diversi indicatori PMI, riferiti a importanti Paesi tra cui la Cina, Beige Book e Factory Orders per gli USA, ordinativi di fabbrica tedeschi ma, soprattutto, due fatti decisivi e tali da dare un preciso indirizzo ai mercati per il breve e per il più lungo termine.
Si tratta della riunione Bce di giovedì 4 settembre, in cui vedremo se le attese del mercato per un ulteriore ammorbidimento della linea di politica monetaria si concretizzeranno effettivamente, e i dati sul mercato del lavoro americano, che saranno diffusi venerdì 5 e da cui si potranno capire meglio tempi e modi del ritorno della politica monetaria USA verso condizioni di normalità. La volatilità, si potrebbe scommettere, vedrà un crescendo durante la settimana, con la possibilità di toccare il culmine tra il primo pomeriggio di giovedì e quello di venerdì.
Per le indicazioni su cambi, preziosi, petrolio, si veda il nostro Report Forex. Per le sue implicazioni sui mercati delle materie prime, tuttavia, desideriamo rilevare anche qui, che le nostre considerazioni d’inizio agosto sul tasso di cambio euro-dollaro erano nella giusta direzione. Il minimo mensile per questo cambio, previsto nel Report del 2 agosto, era di 1.3130. Quello effettivamente realizzatosi, nella giornata di ieri (venerdì 29 agosto), è stato di 1.3131. L’andamento annuale, peraltro, ha rispecchiato fedelmente tutte le nostre previsioni (si vedano Report annuale gennaio 2014 e aggiornamenti mensili) (…)”.