Scenario e Previsioni 2014: Metalli, Cambi, Commodities
In questi giorni stiamo ultimando i nostri report con proiezioni di prezzo a 12 mesi, fino a settembre 2014, su Euro-Dollaro e cambi, Metalli ferrosi, Non Ferrosi, Preziosi.
I principali fatti di cui ci stiamo occupando sono: la situazione europea, alla luce delle prossime elezioni tedesche e possibili recrudescenze della crisi dell’euro, già nel prossimo autunno. Prospettive della politica monetaria statunitense. Crescita e sviluppo cinesi, secondo il modello descritto dal nuovo Governo in carica dalla scorsa primavera. Rischio geopolitico in Medio Oriente e Africa del Nord.
I risultati delle nostre ricerche sono, ovviamente, riservati ai soli clienti ma, pensando di far cosa gradita ai lettori del Blog, abbiamo pensato di pubblicare stralci dai nostri report di settembre 2012, esattamente un anno fa, e mostrare quanto detto in passato, a proposito degli stessi temi.
Abbiamo omesso alcune parti del lavoro svolto e le specifiche indicazioni previsionali sui prezzi, che pubblicheremo solo a fine anno.
Prenotate una prova gratuita bisettimanale dei nostri Report su Euro-Dollaro-Mercato Valutario e Preziosi, Rame, Acciaio, Alluminio, Nichel, Zinco, Piombo, contattando:
mg@mercatiefuturo.com
(Le prove gratuite si riferiscono ai soli report settimanali e non anche a mensili e annuale con proiezioni di prezzo a 12 mesi).
Stralci da Report Settembre 2012 con Scenario previsto a 12 mesi
– Il futuro dei prezzi delle materie prime più sensibili ai cicli economici dipenderà dal tono dell’economia cinese nei prossimi trimestri. Il rischio che lo scenario migliore e più auspicabile non si realizzi, tuttavia, esiste e non va trascurato. Qualora nei prossimi trimestri si venga a realizzare una crescita economica cinese al di sotto delle attese, l’aumento della capacità produttiva di metalli, ancora in corso da anni e retaggio dello shock da domanda di inizio secolo, potrebbe portare ad un tracollo dei prezzi, già nel 2013.
– Le forti importazioni cinesi di metalli e le ottimistiche stime sul futuro sviluppo cinese hanno continuano a stimolare l’offerta delle compagnie minerarie che si traduce in aumentata capacità produttiva. Le importazioni, tuttavia, non corrispondono a livelli altrettanto elevati dal punto di vista della produzione/trasformazione dei medesimi metalli e ciò sembrerebbe significare un eccessivo aumento delle scorte non ufficiali di materie prime che, ad un certo punto, potrebbero riversarsi sui mercati.
– Esiste la possibilità che operatori, analisti e gli stessi produttori di materie prime abbiano sottostimato l’inevitabile e profonda ristrutturazione e ribilanciamento dell’economia cinese verso attività più facilmente sostenibili in futuro, in un contesto di ridotte esportazioni. Qualora tali attività si rivelino, cosa probabile, meno dipendenti dall’uso e consumo di materie prime (siano meno “commodities intensive”), ci si potrebbe attendere una pesante caduta dei valori di borsa delle commodities maggiormente legate ai cicli economici con un drastico ridimensionamento della capacità produttiva e dell’offerta globale, dopo gli eccessi di investimenti dell’ultimo decennio (…).
– (…) potrebbe far crescere significativamente i rischi inflazionistici, compromettendo l’azione del Governo cinese finalizzata a reflazionare la propria economia. La possibilità che le stime sulla futura crescita economica cinese siano ancora eccessivamente ottimistiche, rispetto a quanto sarebbe ragionevole attendersi, va presa in seria considerazione, vista l’importanza di quel Paese per la domanda globale di materie prime.
– La geopolitica mondiale tornerà a far sentire la sua voce nel giuoco di equilibri che riguarda i rapporti (anche economici) tra Stati Uniti, Cina, Russia, soprattutto nello scenario africano e mediorientale. Il crescendo di tensioni in Siria prelude ora ad un’estensione (…) a definitiva conclusione di un disegno di lungo termine atto a ridefinire le sfere d’influenza politica nel mondo post guerra fredda, nato da quasi dieci anni. Tali fatti potranno avere conseguenze soprattutto (…).
– La crisi in corso, vista come il risultato finale di una situazione originata da eccessi di debito a tutti i livelli, pubblici e privati, è partita dagli Stati Uniti con la fine degli anni 90, attraverso politiche monetarie, fiscali ed economiche estreme ed ha contagiato, gradualmente, tutto il pianeta. Il rientro in una situazione di normalità per economia e mercati richiederà un processo ancora molto lungo, faticoso, pieno di ostacoli.
In questo senso, nessuna delle possibili riprese che verranno potrà essere risolutiva e si limiterà, semplicemente, a spostare più avanti nel tempo la soluzione degli squilibri economici e finanziari che si sono accumulati, soprattutto nell’ultimo decennio.
– La politica monetaria di Cina, Eurozona, Stati Uniti ha perfettamente seguito la linea da noi pronosticata fin dallo scorso anno e che prevedeva altre consistenti manovre di espansive; le nostre previsioni, (…). (…) Il mercato di mutui e prestiti sta sperimentando tassi d’interesse crescenti ed un continuo aumento delle posizioni ritenute non finanziabili a causa del deterioramento del mercato del lavoro (aumento della disoccupazione e passaggio da contratti a tempo indeterminato a contratti a tempo determinato). (…) la ripresa che verrà ricalcherà esattamente la caratteristica principale di quelle precedenti, ovvero toccherà prevalentemente la componente finanziaria dell’economia senza veri benefici per l’economia reale. I Governi del mondo stanno sperando, probabilmente, che futuri miglioramenti della situazione sui mercati finanziari (prezzi di borsa, tassi d’interesse, ecc.) si traducano, da un lato, in un aumento della fiducia nel futuro, dall’altro, attraverso la creazione/ricostituzione di ricchezza finanziaria, si trasferiscano alla componente “consumi”. E’ molto improbabile che uno stimolo dal solo lato dei consumi (sempre che la ripresa delle borse non deragli rapidamente) e non degli investimenti si traduca in un solido passo in avanti per l’economia mondiale che (…).
(…)
– Il peso dell’economia cinese sulla futura domanda di materie prime continua ad essere determinante ed alcuni importanti analisti prevedono la possibilità di una nuova fase di domanda crescente per le materie prime più sensibili ai cicli economici (cui noi non crediamo); il Governo cinese, tra l’altro, è costretto a mantenere il tasso di sviluppo al di sopra dei recenti minimi, allo scopo di garantire la pace sociale.
– La finanza e il fattore speculativo hanno già ricominciato ad influire significativamente sul comportamento delle quotazioni di borsa delle commodities, anche in assenza di qualsiasi segnale di vera ripresa economica (come peraltro regolarmente avvenuto nell’ultimo decennio); (…).
– Una rinnovata debolezza del dollaro potrebbe spingere le quotazioni dei beni reali, anche in assenza di ripresa economica e fino a quando (…). – Abbiamo compiuto una revisione delle nostre stime sul futuro dei prezzi petroliferi, nei prossimi trimestri, prevedendo la possibilità di un ritorno dei prezzi del WTI anche e fino a 116-118 $, prima di ripiegare verso quota 84$. Prenotate una prova gratuita bisettimanale dei nostri Report su Euro-Dollaro-Mercato Valutario e Preziosi, Rame, Acciaio, Alluminio, Nichel, Zinco, Piombo, contattando:mg@mercatiefuturo.com
|