Il prezzo del petrolio continua a perdere quota, dopo l’abbandono del livello dei 40$ e un prevalente pessimismo caratterizza anche le analisi pubblicate di recente e non soltanto quelle riferite al breve termine, ma anche le previsioni aventi ad oggetto il prossimo anno.
Il prezzo del WTI, peraltro, resta ancora all’interno della forbice di valori che ipotizzammo nel Report ai nostri clienti in gennaio 2015, per i dodici mesi successivi, ovvero 65 – 32 $.
Interessante, a proposito del futuro, la visione indicata da Francisco Blanch di Bank of America Merril Lynch, che a breve vede il possibile raggiungimento dei 25$ per il Brent, a causa dell’azione combinata del rialzo dei tassi americani, del rallentamento cinese, dell’aumento delle esportazioni iraniane.
Fin qui nulla di sorprendente, visto che diverse analisi sul futuro dei prezzi petroliferi concordano nel senso di un prolungato periodo di quotazioni al ribasso.
In un contesto generale ancora arduo per le materie prime, nel 2016, ciò che potrebbe sconvolgere lo scenario di una commodity fondamentale come il petrolio, sempre nella view di Bank of America, sarebbe un evento a sorpresa dal forte impatto sul mercato, un “cigno nero” come il possibile abbandono da parte dei sauditi del “peg” tra la loro moneta e il dollaro americano.

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